E’di giovedì scorso la notizia di una bambina di 10 anni investita in via Roma a Macerata, proprio davanti al Bar Nino, sulle strisce pedonali. Se ve la siete persa, potete leggerla qui:
http://www.cronachemaceratesi.it/?p=49821
Questo fatto tocca un punto dolente: più volte ho notato che la nostra città non è propriamente a misura di bambino o meglio, di famiglia. La pericolosità delle strade ne è un esempio lampante. Non è la prima volta che in via Roma delle persone vengono investite e fortunatamente giovedì scorso alla bimba non è successo nulla di grave, ma credo sia stato solo un caso fortunato.
Ci sono alcune vie maceratesi dove passeggiare coi bimbi è un vero rischio: prendiamo ad esempio via Cioci, lungo rettilineo che collega la maggiorparte degli istituti scolastici superiori della città (Istituto d’Arte, Istituto Tecnico Commerciale, Istituto Tecnico per Geometri, ITAS, e il Classico in corso cavour ma comunque non lontano), che, oltre al viavai di studenti nelle ore di entrata e uscita, è sempre frequentata da passeggini e carrozzine, persone che fanno jogging, anziani che passeggiano, gente che porta a spasso il cane, anche per la vicinanza coi giardini Diaz e il parco di Fontescodella.
Qui le auto sembrano impazzire e si lanciano in corse folli, prendendo la rincorsa a monte, nei pressi dell’Istituto d’Arte, o a valle, alla fine di via Mancini (la discesa dopo il bar Nino) e sfrecciando a velocità massima. Spesso poi azzardano sorpassi perisolosissimi, andando a sfiorare il marciapiede opposto di pochi centimetri. I marciapiedi (in alcuni tratti anche trascurati e rovinati), sono stretti e senza protezioni e gli attraversamenti pedonali quasi invisibili. I vigili sono presenti solo tra le 12.50 e le 13.10 dei giorni feriali, quando un pezzo di strada viene reso a senso unico, per smaltire il traffico scolastico in uscita, unico momento in cui è difficile correre, visto l’intasamento di auto e corriere (anche se c’è qualche povero mentecatto che ci prova lo stesso).
I disagi cittadini per chi spinge un passeggino o una carrozzina si rendono poi ancora più evidenti nelle zone centrali. Sappiamo tutti che per l’attraversamento in sicurezza della zona che collega corso Cavour ai Cancelli o al capo opposto, a viale Martiri della Libertà o a via dei Velini, da sempre esistono dei comodi sottopassaggi. Peccato che non siano minimamente attrezzati con delle rampe per passeggini e carrozzine. Situazione che si ripete anche davanti allo Sferisterio, per la felicità di chi vorrebbe passeggiare intorno alle mura. Di rencente hanno inserito una minirampetta di metallo per le biciclette a mano (quanti ciclisti poi, a Macerata….), totalmente inutile per chi ha bambini su 4 o 3 ruote (figuariamoci per un disabile).
Alcuni marciapiedi di via Roma, tra la parrucchieria Anna Orazi e il bar Delizie, sono più stretti di 20 centimetri e costringono ad un continuo attraversamento da un alto all’altro della strada.
Queste sono solo alcuni dei disagi quotidiani di chi vorrebbe vivere la sua città, coi propri bambini, in tutta sicurezza.
Poi si potrebbero scrivere righe su righe sulle condizioni dei parchi giochi, sull’assenza di strutture per l’accoglienza di mamme che allattano (o che semplicemente vorrebbero dare il biberon o la pappa ai propri bimbi in un luogo un pò comodo e al caldo d’inverno) o spazio per il cambio dei pannolini (quanto sarebbe comodo che i bar offrissero questo servizio e lo segnalassero?).
Più volte abbiamo sentito dire provocatoriamente che Macerata è una città per vecchi e solitamente si pensa alla mancanza di spazi e attività per adolescenti, post adolescenti e universitari. Io credo che il commento sia tranquillamente allargabile anche ai più piccoli e alle loro avventurose mamme.
Sono perfettamente d'accordo con te Cristina. Si parla tanto anche di rilancio del centro storico, ma qui mi sembra che si spingano le famiglie ad andare nei tristissimi centri commerciali.
Io vivo in via Panfilo e dopo qualche "pericoloso" tentativo di uscire di casa direttamente con passeggino e bimba a bordo per raggiungere a piedi corso cavour, mi sono rassegnata per la nostra incolumità a prendere la macchina, cercare parcheggio e scendere direttamente in centro. Non solo è impossibile col passeggino utilizzare i sottopassi, ma se si tenta, come ho fatto io, di attraversare lungo via trento davanti al benzinaio (evitando così la semicurva che copre la visuale) si rischia di essere investiti dalla macchine che corrono o, incolumi, di essere riempiti di improperi dai civile automobilisti che ti hanno appena schivato.
Direi che la soluzione al tanto acceso dibattito su come chiamare Macerata (città di Maria o città di Padre Matteo Ricci) potrebbe essere risolto con una terza via: Macerata città della mamma e del bambino (sollecitando così l'amministrazione comunale ad una fattiva gestione di problematiche di sicurezza che riguardano famiglie e portatori di handicapp).
Cristina