In questi ultimi mesi si è sentito parlare dell’avanzamento del fronte NO KIDS anche nella nostra mammonissima Italia. Si tratta di posti dove si dichiara che i bambini non sono graditi e dove si garantisce una serata libera da confusione, schiamazzi e urla per gli adulti.
Non ho niente da ridire sul diritto di ognuno di gestire come vuole la propria attività e, in teoria, in un paese libero ci dovrebbe essere spazio per ogni tipo di offerta, anche per i divertimenti e le ore di svago. La cosa che fa riflettere però è che, di contro, sono davvero pochi i locali che adottano una politica contraria a quella appena citata, rendendo le nostre città povere di posti dove le famiglie possono passare qualche ora tranquilla o semplicemente non trovare un muro di ostilità se si varca la soglia di un ristorante con dei bambini.
Declinando questa situazione alla nostra provincia, devo dire che non conosco locali che abbiano dichiarato apertamente di non volere clientela di bassa e bassissima statura, ma, tacitamente, ci si rende conto che uscire con i propri figli piccoli a volte può rivelarsi una vera e propria impresa.
A prescindere dal fatto che con piccoli al di sotto dell’anno di età, credo che la scelta di andare a cena fuori sia decisamente scomoda, a meno che non si abbiano figli molto calmi e molto assonnati, penso che anche solo una passeggiata possa diventare foriera di disagi. Quasi nessun locale è fornito di fasciatoi e, dove esistono, sono spesso vecchi, malandati e sporchi. Nessuno spazio per accogliere le mamme che allattano, e va bene che allattare si può farlo ovunque, ma uno spazietto tranquillo, da offrire all’occorrenza, non ci starebbe male (oltre ad una delle più note catene di negozi per bimbi, in regione qualche farmacia ha iniziato a fornire questo servizio: forse ce n’è qualcuna anche in provincia di Macerata, ma ancora non la conosco). Entrare con passeggini e carrozzine è quasi sempre un problema per via delle dimensioni dei locali e della disposizione degli arredi, ma su questo credo non si possa fare molto: quello che invece disturba è constatare quante barriere architettoniche ci siano alle entrate e quanto si sia visti come una scocciatura dai più.
E’ interessante quello che si dice, al riguardo, in un articolo del sito ‘Associazione Famiglie numerose’ (http://www.famiglienumerose.org/news.php?idnews=6093 ) “In una Italia che invecchia, era fatale che i bambini iniziassero a dare fastidio con la loro rumorosa vitalità: è anche una questione di abitudine. I pochi bambini esistenti sono segregati per buona parte della giornata, sin dalla più tenera età, al nido, alla materna, a scuola, con orari degni di un metalmeccanico. Sono assenti nel 50% delle case, non si vedono per strada a giocare, non scendono nei cortili invasi dalle auto perchè darebbero solo fastidio. Insomma, la gente ha perso l’abitudine ai bambini e non riesce a ricordarsi di cosa significa essere bambini. Li vorremmo ingessati, narcotizzati, benvestiti e puliti (“non correre che sudi”!) ma soprattutto da qualche altra parte: persino in vacanza li rinchiudiamo nei miniclub! Li vorremmo nostri cloni e non quello che sono, persone”.
Da questi spunti ho pensato di fare un piccolo sondaggio, chiedendo ad alcuni locali, scelti a caso (soprattutto ristoranti) della nostra provincia, come sono organizzati per accogliere le famiglie con bambini, anche molto piccoli. Su circa 20 ‘intervistati’ tramite email (inviata agli indirizzi indicati nei siti internet, o alla pagina face book), ho ricevuto solo pochissime risposte, quindi non ho potuto avere un effettivo riscontro, ma già da questi pochi dati, uniti all’esperienza sul campo, credo che si possano trarre delle conclusioni (do comunque il beneficio del dubbio di non aver letto la mail, perché anche se si possiede un sito, sappiamo bene che non è detto che sia aggiornato).
Quasi tutti i ristoranti riescono ad organizzarsi con menù specifici per bambini, forse meno diffusa è la possibilità di chiedere mezze porzioni di piatti per adulti. Nei centri storici è fisiologica la mancanza di spazio e i tavoli sono spesso molto vicini tra loro, rendendo difficile il transito con passeggini e carrozzine e spesso si trovano scalini agli ingressi, non sempre forniti di rampe per l’accesso alle ruote.
Una risposta positiva è arrivata dall’Osteria dei Fiori di Macerata, che, pur essendo un locale molto piccolo, dichiara di accogliere sempre con piacere le famiglie e di riservare loro le migliori attenzioni, con proposte alimentari adeguate, un fasciatoio in bagno, gestione pratica dell’ingresso di passeggini e carrozzine, colori e carta o piccoli giochini per intrattenere i bimbi, oltre a garantire la priorità del servizio.
Ancora a Macerata, la Trattoria Da Ezio è fornita di fasciatoio in bagno, menù specifico, saletta appartata e accoglienza di passeggini. Non si da fastidio neanche alle Criniere, a Sambucheto di Montecassiano, che, essendo in campagna, per lo meno non ha problemi di spazio (come più o meno quasi tutti gli agriturismi o i locali in spazi aperti). I bagni sono piccoli, ma c’è posto all’aperto, attrezzato per far divertire i bambini nelle serate estive (hanno anche seggioloni).
A Civitanova Marche, il ristorante birreria HOPS!, sul lungomare sud, sembra essere uno dei più accessibili: larghi spazi, salette per gruppi, seggiolini e giochi vari (non all’aperto). Mancano di fasciatoi, ma si garantisce velocità e priorità nel servizio.
Direi che siamo molto lontani da alcuni paesi del nord Europa, dove i bambini e le famiglie trovano strutture organizzatissime ed efficienti, però ci si augura che presto ristoratori, baristi e gestori di locali, si adeguino e capiscano che investire in questo tipo di clientela, oltre ad essere eticamente lodevole, sarebbe per loro anche un incremento nei guadagni e permetterebbe di migliorare la qualità della vita a molti di noi.
Consapevole che questo post non può definirsi una mappatura precisa della situazione provinciale, ricordo che, come sempre, segnalazioni e commenti saranno graditi anche in vista di un aggiornamento di quanto scritto.
A Pasqua siamo stati a pranzo aSant’Angelo con i nostri 3 figli. Un altro a avventore anziano ci ha aggredito x il fastidio che secondo lui arrecavano nonostante li avessimo tenuti sempre fuori tra una portata e l’altra. Neanche da parte del ristoratore ci siamo sentiti tutelati di fronte a tale aggressione verbale. Credo che fra poco nelle vetrine dei ristoranti troveremo un divieto di accesso ai bambini mentre magari sono ammessi gli animali… Senza nulla voler togliere agli animali!
Da Facebook, Alessandra scrive:
sono stata da poco negli USA con mio figlio di un anno e mezzo..beh nei ristoranti appena ci vedevano entrare era pronto il seggiolone con tutta una serie di colori, stickers, libricini x tenerlo impegnato, davvero in ogni locale dove abbiamo mangiato! ovviamente menu bimbi sempre previsto…io ste cose da noi le ho viste solo al mc donalds…