Un nuovo articolo scritto dall’ostetrica del Club delle mamme di Macerata e provincia, la dott.ssa Giulia Moriconi:
Siamo abituati a leggere ogni tipo di informazioni sulla gravidanza e il parto: gli esami che si devono fare, i test di screening per evidenziare eventuali patologie genetiche fetali, la toxoplasmosi, cos’è l’episiotomia o la parto analgesia. Pochi però soffermano la loro attenzione sul cosa vuol dire essere incinta, aspettare un bambino, diventare genitori…
L’instaurarsi di una gravidanza spesso comporta delle modificazioni fisiche più o meno evidenti e più o meno piacevoli, e comporta oltretutto cambiamenti emotivi ed interiori: emergono intense emozioni e sensazioni. La gravidanza è un periodo molto particolare per la donna, è un periodo di apertura e vulnerabilità sia fisica che psichica.
Molto dipende da quando è iniziata la gestazione: alcune donne vivono il periodo delle mestruazioni come una sconfitta, con la speranza che il prossimo tentativo possa essere quello giusto; altre si trovano a dover affrontare una gravidanza non attesa , non “progettata”, magari in un periodo economico-lavorativo non ideale; altre ancora non hanno un partner fisso e devono affrontare da sole questa esperienza.
Alcune al contrario percepiscono molto chiaramente quale è stato il rapporto fecondo, avvertendo una sensazione nuova e come l’impressione di essere in compagnia; mentre per altre il sospetto si insinua ma non diventa fondato fino a 8-10 settimane dopo il concepimento per l’assenza di flusso mestruale per due mesi consecutivi. Sicuro è che il test di gravidanza con le analisi del sangue danno la vera e propria certezza dell’accaduto.
Da questo momento la futura mamma, ma la coppia in genere, viene colta da un’ondata di emozioni che passano dall’euforia per la notizia, all’incredulità per qualcosa che c’è, è dentro noi, ma del quale si avverte poco niente (rimane un pensiero). Iniziano a manifestarsi le prime incertezze, i primi dubbi sulle proprie capacità di essere genitori, di essere in grado di educare ed accudire un bambino. Queste incertezze soprattutto fanno sentire la mamma “colpevole” nei confronti del nascituro, fino ad arrivare a pensare di essere una cattiva mamma. Tutte queste emozioni sono normali e fanno parte del processo di consapevolizzazione.
I cambiamenti fisici generano a loro volta emozioni contrastanti che fanno sentire la mamma sempre in bilico e in balia di un vortice di emozioni che la rendono instabile. Le nausee, di solito presenti nella prima mattina e quando si cucina, non danno la possibilità di affrontare la giornata al pieno delle forze, anzi molto spesso fanno sentire incomprese e in debito nei confronti degli altri componenti della famiglia.
La pancia che cresce rende il corpo femminile attraente, morbido, rotondo, sensuale, accogliente, creativo, fragrante; ma tutto questo per lo più non viene apprezzato dalla donna stessa che invece si vede goffa ed impacciata, e si tormenta chiedendosi se tornerà mai come prima.
Il primo trimestre è inoltre il periodo dell’accoglimento, dell’adattamento e dell’accettazione. La mamma deve realizzare che ora sono in due e che molte abitudini cambieranno; in questa fase crescono le prime preoccupazioni riguardo il parto, il dolore, la scelta dell’Ostetrica e/o del Ginecologo, la scelta dell’ospedale dove accogliere il proprio cucciolo, il terrore che qualcosa possa andare storto, che si possa verificare un aborto.
Non ci sono soluzioni a tutte queste problematiche, ma riuscire a trovare una professionista che incoraggi e supporti la gestante, e un gruppo di donne nella stessa situazione con cui confrontarsi può essere di grande aiuto.
Soprattutto nei primi tre mesi si ripensa al passato, al proprio “IO”, al proprio vissuto, all’educazione che si è ricevuta, a come è stata la nostra nascita. Questi pensieri sono tipici dell’apertura in gravidanza e molto spesso possono presentarsi sottoforma di sogni, ricordi e visualizzazioni. La gravidanza può essere il periodo adatto per rielaborare vecchi vissuti e alleggerirsi di blocchi emotivi che fino a quel momento non si era riusciti ad elaborare.
Spuntano sempre da ogni dove i guru della gravidanza, tipici personaggi pronti a raccontare le loro terribili esperienze, assicurando con fare scientifico che la loro esperienza è applicabile a tutti; Persone che sicuramente non hanno ricevuto opportuni stimoli e informazioni, che non sono state adeguatamente supportate e rese padrone del loro corpo; persone che molto probabilmente sono state espropriate del loro diritto di dare alla luce.
La donna in questo periodo può passare da momenti di estrema fragilità e tristezza, in cui un qualsiasi gesto, anche gentile, nei suoi confronti può farla esplodere in un pianto irrefrenabile; ad attimi di creatività, euforia, pienezza e realizzazione. È comunque un buon periodo per dedicarsi degli spazi e del tempo, per coccolarsi un po’ e concedersi delle gratificazioni personali.
Il rapporto di coppia rimane una parte fondamentale della gravidanza, come è per il contesto familiare in genere. Entrambi i futuri genitori si stanno preparando a diventare tali, rimettendo in gioco il loro ruolo e revisionando e criticando il modello educativo che è stato loro imposto. Dedicare dei tempi alla coppia sia durante la gravidanza che dopo è di fondamentale importanza, per non farsi sopraffare dalla quotidianità, dal bambino, dalle preoccupazioni, insomma per non perdersi di vista.
Anche la sessualità deve essere vissuta con tranquillità, sia da parte delle mamme che dei papà. Molte mamme, è da dirlo, in gravidanza sentono aumentare il desiderio amoroso, ma si frenano o vengono frenate dai loro partner per paura di nuocere o far danno. La sessualità, tranne nei casi di minaccia di aborto o parto prematuro, non crea alcun danno al nascituro, che altresì è ben protetto dalla cervice e dal muco cervicale; questo momento così intimo, serve anzi a rafforzare il sentimento di coppia e la naturalità dell’essere tale.
Alte persone si frenano nel loro impulso sessuale perche si ha come la sensazione di essere osservati, di avere uno spettatore; alcune teorie, a discapito di quest’ultima affermazione, sostengono che il rapporto sessuale in gravidanza serve x avvicinare affettivamente il feto con il padre. Inoltre il rapporto sessuale dona alla donna stima in se stessa in quanto oggetto del desiderio del proprio partner e non “contenitore” intoccabile.
Sarei lieta di ricevere via mail le vostre emozioni e sensazioni riguardanti la gravidanza, vi ritrovate in ciò che ho detto? Ci sono dei punti che non ho trattato? ostetricadellemamme@gmail.com
Aspetto vostre notizie.
Dott.ssa Giulia Moriconi, Ostetrica
https://www.mammemarchigiane.it/wordpress/?page_id=1004
Per fare domande e avere dei contatti con l’ostetrica Giulia attraverso il canale del Club delle Mamme, scrivere una mail all’indirizzo ostetricadellemamme@gmail.com IL SERVIZIO è GRATUITO!
Bibliografia:
ü Piera Maghella, “Stretching per il parto”, Macro edizioni;
ü Quaderni di D&D, “Educare alla nascita, strumenti fisiologici e maieutici”, Scuola Elementale di Arte Ostetrica;
- D&D, “L’Accoglimento”, Rivista n°63, Scuola Elementale di Arte Ostetrica