Un nuovo articolo scritto dall’ostetrica del Club delle mamme di Macerata e provincia, la dott.ssa Giulia Moriconi:

Piccolo pensiero.

Una voce in fondo al cuore, dentro l’anima, assieme a  me…

Non ti vedo, tu mi vedi?

Io ti sento, tu mi senti?

Gioco di colori, musica, pensieri e parole.

Armonia, profumo di dolce,

ecco ti sto toccando, mi senti?

Siamo così vicini…

 La straordinaria capacità della natura di rendere gli essere umani così perfetti parte sin dallo sviluppo endouterino. Fino a poco tempo fa si pensava all’embrione e al feto come a un essere inanimato, in via di formazione sì, ma privo di anima, pensieri e emozioni.

Studi scientifici hanno dimostrato che il feto già dalle prime settimane di vita assume competenze ed abilità che lo mettono in relazione prima con la mamma e in secondo luogo con l’ambiente esterno. Questo è un processo in evoluzione scandito da varie tappe che portano man mano il feto ad essere pronto per nascere.

Tutto è movimento, tutto è fluido, tutto è in divenire. Dal momento dell’impianto e anche dai primi movimenti è tutto un turbinio di eventi e progressi che portano allo sviluppo delle capacità motorie, dell’olfatto, del gusto, dell’udito, della memoria e della consapevolezza di sé.

Già alla terza settimana si possono osservare i primi movimenti: quelli di un cuore rudimentale che inizia la sua attività ritmica; a sei settimane sono visibili all’ecografo le prime attività motorie che si esprimono in moti vermicolari lenti e continui. A dieci settimane inizia quel movimento che viene chiamato “di propulsione”: il feto punta i piedi contro le pareti della camera gestazionale, estende gli arti inferiori e spinge con la testa. Questo gesto sarà parte della collaborazione attiva nel travaglio e nel parto ed è proprio una delle competenze fetali per aiutare la sua mamma nel viaggio finale della conoscenza sensoriale (la fine della vita endouterina).

Inizialmente i movimenti fetali vengono considerati dagli studiosi come moti casuali, comuni a tutti in quell’epoca gestazionale, ma a poco a poco si osserva un carattere soggettivo delle azioni e delle occasioni in cui vengono eseguiti: ciò dimostra lo sviluppo di una personalità propria del feto e la personalizzata reazione agli stimoli esterni.

Dopo le 15 settimane gestazionali ogni atto motorio fetale è da considerarsi una reazione a stimoli provenienti dall’esterno (come una voce conosciuta o un tocco differente da quello materno sulla pancia) o dall’interno (ad esempio un’accentuazione della respirazione e della frequenza cardiaca materna). A 15-16 settimane inizia l’attività di suzione del pollice.

I movimenti materni, l’alternanza tra posizione eretta e sdraiata e lo scambio ormonale aiutano il feto a percepire la sua posizione nello spazio, a ricercare una maggiore comodità, per poi posizionarsi a testa in giù in preparazione alla nascita.

Il feto già a 16 settimane è sensibile a stimoli sonori compresi tra 250-500 Hertz. Le reazioni a percezioni uditive sconosciute si traducono spesso con l’assenza di movimento e la variazione del battito cardiaco fetale. L’apparato uditivo del feto si completa intorno alla 24esima settimana gestazionale.

Si è inoltre visto che, al contrario del credo comune, il feto ha capacità mnemonico – cognitive ben sviluppate, riuscendo a riconoscere i suoni al momento della nascita: la reazione alle voci, al respiro e al battito materno, ai quali è stato abitualmente esposto in gravidanza, dimostra che il feto ricorda le esperienze accumulate nella vita endouterina. 

Nel prossimo articolo tratterò lo sviluppo del tatto, del gusto, dell’olfatto e della vista. 

Dott.ssa Giulia Moriconi, Ostetrica

https://www.mammemarchigiane.it/wordpress/?page_id=1004

Per fare domande e avere dei contatti con l’ostetrica Giulia attraverso il canale del Club delle Mamme, scrivere una mail all’indirizzo ostetricadellemamme@gmail.com IL SERVIZIO è GRATUITO!

Bibliografia:

–  Piera Maghella, “Stretching per il parto”, Macro edizioni;

–  Quaderni di D&D, “Educare alla nascita, strumenti fisiologici e maieutici”, Scuola Elementale di Arte Ostetrica;

–  D&D, “L’Accoglimento”, Rivista n°63, Scuola Elementale di Arte Ostetrica;

–  D&D, “Il bambino nel parto”, ”, Rivista n°60, Scuola Elementale di Arte Ostetrica.

– post sponsorizzato – 

Hai trovato utile questo articolo? Allora condividilo e fallo conoscere ai tuoi amici!