La toxoplasmosi è una infezione quasi sempre asintomatica ma che talvolta, soprattutto nella donna in stato di gravidanza, può assumere un carattere di particolare gravità. L’agente patogeno è un protozoo chiamato Toxoplasma gondii.
Sono recettivi al parassita molti animali a sangue caldo, il gatto funge sia da ospite intermedio che definitivo perché il parassita si riproduce a livello intestinale e da li eliminato, cosa che non accade negli altri animali, domestici e non.
Come si contrae?
Solo il gatto e solo se infetto può costituire una fonte di contagio. Con una corretta igiene giornaliera della lettiera si evita facilmente la possibile contaminazione dell’uomo. Altro aspetto è che la carica infettante in genere presente nelle feci di un soggetto infetto è molto bassa, pertanto il contagio è difficile.
E’ stato perciò ridimensionato il ruolo del gatto come portatore della malattia, in particolare se si tratta di un gatto domestico, la cui lettiera viene pulita frequentemente: sono necessarie infatti al minimo 24 ore affinché il parassita presente eventualmente nelle feci del gatto (sotto forma di oocisti) assuma una forma di resistenza e diventi quindi infestante per l’uomo. Allontanare il proprio gatto dalla casa ed evitare ogni contatto con i felini quando si è in gravidanza è del tutto inutile.
E’ inoltre molto remota la possibilità che un gatto che vive in casa si infesti con Toxoplasma, soprattutto se nella sua dieta non sono abitualmente presenti carni crude di roditori ed uccellini a loro volta portatori di Toxoplasma.
Le vie di contagio più probabile nell’uomo sono l’ingestione e la manipolazione di carni crude o poco cotte e di verdure crude non trattate con disinfettanti in quanto il contagio può avvenire se l’agente patogeno viene a contatto con le mucose congiuntivale, nasale, orale e in alcuni casi attraverso la cute integra, meglio se con soluzioni di continuo.
Altra via di contagio è quella transplacentare per cui l’agente patogeno va ad attraversare la barriera placentare, andando ad infettare il feto.
Piccoli accorgimenti
E’ sufficiente seguire dei piccoli accorgimenti per tutelare la propria salute e quella del nascituro:
• non mangiare carne cruda o poco cotta, salumi ed insaccati.
• manipolare carni crude con i guanti.
• lavare bene le stoviglie ed i piatti che sono stati a contatto con carne cruda.
• lavare accuratamente la frutta e la verdura prima di mangiarla meglio con bicarbonato o amuchina.
• congelare la carne (compresi gli insaccati) ad una temperatura inferiore a -12,5°.
• usare i guanti se si pratica giardinaggio, perchè la terra potrebbe essere contaminata.
• svuotare la lettiera ogni giorno indossando dei guanti o se è possibilefarlo fare da un’altra persona
• evitare le uscite del gatto affinché non si cibi di animali potenzialmente infetti (topi e uccelli).
• evitare carni crude nell’alimentazione del gatto.
Diagnosi:
L’infezione si diagnostica attraverso un esame del sangue chiamato Toxo test e pertanto la prevenzione dell’infezione da Toxoplasma consiste nel tenere controllato il titolo anticorpale durante tutta la gravidanza, solitamente si preferisce eseguire l’esame ogni mese.
Qualora l’esame risulti positivo significa che l’infezione è stata già contratta e l’organismo si è già immunizzato, pertanto le accortezze poco prima descritte possono essere soprassedute, soprattutto per ciò che riguarda l’ingestione di salumi e insaccati. Se la positività del test risulti in corso di gravidanza si consiglia di contattare il medico.
Si ricorda comunque che il contagio, come per quasi tutte le infezioni contratte in gravidanza, è meno pericoloso man mano che si procede con la gravidanza.
Giulia Moriconi Ostetrica
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