Amare il proprio figlio più della propria vita non è amore autentico!

Vi sconvolge questa cosa? Ma è la verità. Se affermo di amare mio figlio più di me stessa vuol dire che attraverso questo sentimento smodato soddisfo un mio profondo e intimo bisogno di sentirmi a mia volta amata. Delle volte facciamo agli altri ciò che vorremmo fosse fatto a noi, con l’aggravante di appesantire l’altro e di non soddisfare fino in fondo il nostro autentico bisogno che va riconosciuto. 

Riconoscere i propri bisogni antichi come quello di sentirsi riconosciuti, considerati, stimati, valutati e altro, trovano piena soddisfazione quando in modo responsabile ed indipendente ci si impegna ad affrontarli con coraggio in maniera autonoma, cominciando a  cambiare ottica nei propri confronti. L’attenzione si rivolge su di sé , non che si diventa egocentrici ma  ci si presta più cura senza utilizzare terze persone per farlo.

Amare i propri figli più di se stesse è in qualche modo una fuga da sé  , una fuga dal profondo contatto con sé, dal sano dolore che fa crescere e trasformare il modo di pensare, di sentire, di esprimere e di essere al mondo in modo più genuino, autentico e rispettoso.

Se non rispetto me stessa non posso insegnare il rispetto ai miei figli, se non sono in grado di prendermi cura di me, che vuol dire in particolare affrontare anche un percorso di crescita personale, non potrò insegnare a mio figlio l’ascolto di sé  e dei suoi bisogni profondi.

Bisogna partire dal presupposto che ognuno di noi porta dentro di sé una qualche ferita narcisistica legata al proprio bambino interiore che ancora sta lì a gemere e ha richiedere attenzioni anche per tutta la vita se non ci si appresta ad ascoltarlo, con il rischio di compromettere le relazioni e di trasferire e proiettare sugli altri ciò appartiene a se stessi,in qualità di paure, ansie e bisogni .

Per cui cominciamo a modificare il nostro linguaggio: “Più mi amo e mi prendo cura dei miei bisogni più profondi, più sarò capace di amare autenticamente gli altri e soprattutto i miei figli, e questo sarà il dono più prezioso che potrò fare ad essi; donare una madre sana e consapevole, capace di insegnare ad amare perché prima ha amato se stessa!“

E con questo mando un caloroso abbraccio a voi tutte e alla vostra bambina interiore!

Elisabetta Paparoni, counselor

Cell. 3206482185 mail:  epaparoni@gmail.com

http://lumanoaconfronto.blogspot.com/

vedi anche: Cos’è il counseling, spiegato da una mamma

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