Riportiamo a scopo esemplificativo una delle mail inviate alla nostra psicologa, dott.ssa Marta Cittadini, perché la sua lettura possa essere utile alle mamme che potrebbero trovarsi nella stessa situazione:

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Mio figlio di 18 mesi, fa molti capricci durante i pasti soprattutto a cena. Non vuole mangiare quasi mai quello che preparo e non lo assaggia neppure.

A volte propongo lo stesso pasto dei genitori, a volte una pappa per bambini, se l’orario non è troppo tardo mangia insieme ai genitori, ma a volte mangia prima e dasolo ma non ho notato variazioni del comportamento in relazione ai tipi di pasto e alla presenza o meno dei genitori durante la cena.

I suoi gusti sono molto variabili e quello che sembrava piacergli ieri, non è detto che lo gradisca domani.

Ho notato che mangia più volentieri in piedi mentre gioca e cammina che seduto sul seggiolone. Essendo un po’ sottopeso, finora, se non mangia, preparo velocemente un pasto alternativo, ma a volte anche con 3 alternative non c’è verso di farlo mangiare e così  do pizza bianca o biscotti (che spesso è lui stesso a chiedermi) per non farlo andare a letto a digiuno.

Nei periodi in cui non sta male e va all’asilo, a pranzo mangia volentieri quasi tutte le portate seduto sul seggiolone ed anche le pappe che a cena non vuole spesso neanche assaggiare.

A volte, perduta la pazienza, ho provato a farlo mangiare forzandolo ma piange troppo forte e non credo sia il metodo adatto. Ho provato anche a farlo  giocherellare sul seggiolone ma non funziona più da qualche settimana.

Ho un dubbio: forse non vuole mangiare a cena con la mamma perché forzandolo qualche volta si è indispettito?

La domanda fondamentale è: c’è un’età del bambino fino alla quale è giusto assecondare le sue voglie e i suoi gusti alimentari, oppure non farlo mangiare affatto, oppure farlo mangiare in piedi mentre gioca? In altre parole da quale età è giusto “costringerlo” a stare seduto a tavola e mangiare quello che c’è per non viziarlo?

Una mamma stanca e confusa

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Salve Signora,

delle sue parole mi colpisce più di ogni altra cosa che spesso parla di sé  stessa in terza persona,  mi aiuti a capire, cosi posso aiutarla meglio:

Chi è che si prende prevalentemente cura di suo figlio?

Di solitoil bimbo fa pranzo all’asilo o torna a casa? Se mangia a casa chi è che gli prepara e gli fa fare pranzo?

Chi prepara ed è con suo figlio nel momento della cena?

Mangia da solo o lo imboccate?

Signora, qualsiasi  tipo di capriccio da ai bambini visibilità, permette di essere guardati  da chi si prende cura di loro, pensi un po’ come è stato bravo suo figlio in tutto ciò, addirittura è riuscito a farla preoccupare al punto  tale che, pur di farlo mangiare, lei gli corre dietro con il cibo: direi che è proprio riuscito a farsi notare!

A questo punto cerco di darle il mio aiuto:

assolutamente non  deve correre dietro a suo figlio per farlo mangiare,  deve essere lei, insieme al padre, a decidere cosa deve mangiare, certo che non va bene che lei gli presenti delle pietanze  che sa che al piccolo non piacciono, niente telefonini, per favore, per distrarlo e farlo mangiare, niente ricatti con il cibo e niente botte, di certo non sono quelle che possono aiutarlo.

L’unico comportamento che può dare risultati è presentare un piatto, magari che sa di piacere al bimbo, dire “ecco è pronta la cena”, con un bel sorriso, tanta tranquillità,  e pensare che suo figlio non è ungran mangione,  e non per questo c’è qualcosa che non va,  restate tranquilli, se fa i capricci e non vuol mangiare lasciatelo stare, non iniziate a dire “dai su mangia , devi mangiare, hai mangiato pochissimo…..” al massimo potete provare a distrarlo con un giochino per i bimbi o potete cantare qualcosa, ma seil bimbo è impegnato ad usare le sue posate, cosa che dovrebbe già fare,  tutto ciò non serve, già quelle molto spesso vengono utilizzate come gioco.

Se il piccolo inizia a fare i soliti capricci e si accorge che il suo urlare e non mangiare non genera nessun tipo di reazione in voi e vede che siete molto tranquilli vedrete che sarà lui stessa a voler mangiare, se ha fame.

Trascorra prima della cena del tempo con suo figlio a giocare, cosi che lui possa avere le sue attenzioni prima di questo momento che usa per stare strettamente con voi: suo figlio usa il cibo per tenervi molto vicini a lui; permetta asuo figlio di mangiare con le mani e di sporcarsi, nel caso non riesca ad utilizzare le posate, e anche di mangiare poco, i bambini non sono tutti uguali, c’è chi mangia di più e chi mangia di meno.

Concludo dicendole che non esiste un’ età in cui è giusto costringere un bambino, più o meno grande,  a stare seduto a tavola, il momento del pasto è un momento speciale nell’accudimento del bambino che non deve essere ricattabile, bensì è un momento che va regolarizzato, sia nel senso di dare delle piccole e semplici regole, per es. si mangia seduti a tavola, se non mangi scendi da tavola, sia nel senso che deve avvenire più o meno allo stesso orario; è giusto assecondare i gusti dei bambini, cercando comunque di garantire loro una dieta varia.

Vostro figlio, con i suoi capricci, vi chiede di stare con lui, quindi cercate di rispondere a questa richiesta passando, durante la giornata, dei momenti a giocare con insieme, magari lasciando indietro qualche lavoro domestico o altro, ma quando è ora di mangiare non assecondate i suoi capricci e siate molto tranquilli, sarebbe interessante sapere se lei e il padre eravate dei gran mangioni all’età di vostra figlia.

Spero di esserle stata d’aiuto.

Rimango a sua disposizione per ulteriori chiarimenti.

La saluto.

Dott.ssa Marta Cittadini

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La dott.ssa Marta Cittadini, psicologa, dispone di un suo spazio on line, all’interno del Club delle Mamme di Macerata e provincia, per dare supporto e consulenze alle mamme e ai papà (o futuri tali) che seguono il Club delle Mamme e che vorranno rivolgersi a lei: SOSTEGNO PSICOLOGICO

 

 

 

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