Ecco il primo contributo che apre la rubrica ‘LA PROVINCIA DELLE MAMME’, spazio dedicato ai contributi delle mamme dei singoli paesi DI TUTTE LE PRONVINCIE MARCHIGIANE, una mamma per ogni paese, cercando di coprire più zone possibili seguendo il tema “com’è essere mamme nel mio paese /nella mia città”

Per maggiori informazioni al riguardo e per partecipare, leggi il post Nuova iniziativa: la provincia delle Mamme, partecipa anche tu!

Il progetto prende spunto dalla collaborazione del Club delle Mamme di Macerata e Fermo con il neonato sito LE NUOVE MAMME, nel quale sono stati ospitati i contributi di chi vi scrive, all’interno della sezione Mamme in proprio (riproposto in questo sito nella pagina: Mamma blogger, mi presento) e della maceratese Arianna Simonetti, nella sezione Mamme fuori… e dentro lo Stivale.

Proprio con il contributo di Arianna, che parla di Macerata, si apre la rubrica de La provincia delle Mamme:

Le contraddittorie meraviglie della mia Provincia

Non so perché ma Macerata è una provincia che non conosce quasi nessuno. “Nelle Marche. Le Ma-rche. Più giù di Ancona, più su di Pescara… no, no, Roma non c’entra niente!”

A quanti operatori telefonici mi sono ritrovata a cantare questa tiritera. Ahi ahi la geografia… e per me, che sono un’insegnante elementare e che martello i miei alunni con confini, fiumi e laghi, questo è uno smacco!

Eppure a Macerata si vive bene, è una bella città. Ho scoperto che dal 2009 il Sole 24 Ore la colloca addirittura al 4° posto tra le province italiane con la migliore vivibilità, soprattutto per servizi, ambiente, salute. Fondamentalmente è vero: l’aria è ancora piuttosto respirabile, ci sono zone verdi, anche ampie (nella zona esposta più a Nord c’è il “Sasso d’Italia”: forse il punto più godibile della città,un boschetto urbano con un meraviglioso panorama sui Monti Sibillini da dove sgorga acqua sempre fresca) e, nonostante alcune vie che risultino piuttosto intasate in orari di punta, si circola bene senza troppo traffico.

I servizi sono molti e piuttosto efficienti: la città è relativamente piccola per cui scuole, uffici, supermercati e principali servizi urbani sono facilmente raggiungibili dai differenti quartieri. Macerata è anche una città di cultura: durante l’anno sono molti gli studenti che frequentano l’Università, che è una delle più antiche d’Italia, mentre d’estate lo Sferisterio si riempie di appassionati per la stagione lirica. Lo Sferisterio accoglie anche “Musicultura”: festival che lancia giovani talenti che Radio Rai segue ormai con fiducia da parecchi anni. Purtroppo non è tutto oro ciò che luccica, infatti io vivo a Macerata da tempo, ci sono nata, ho fatto qui i miei studi, ma non sono maceratese… e questo per alcuni è un problema.

Ebbene sì: ho vissuto per venticinque anni a soli 15 km da qui, ma basta così poco per essere differenti. Purtroppo l’ambiente della città è un po’ chiuso, specie al centro storico: o fai parte del gruppo per cognome ed origine o sei escluso. Personalmente lo vedo da quando abito qui stabilmente e sono mamma: le mie amicizie restano quelle del paesino da dove vengo, che adoro e dove, per scelta, ho deciso di restare ad insegnare.

D’estate entrano i grilli dalle finestre e il barista davanti la scuola mi prepara la colazione riconoscendo il solo rumore della mia macchina. E questo per me è una delizia. Con gli altri genitori dei compagni di mia figlia lego poco: un ciao di sfuggita all’ingresso e via i gruppetti. Forse non è un problema solo di Macerata, ma di tutte le città di provincia, però, almeno qui, questa tendenza si riflette anche nelle scelte amministrative.

Purtroppo non c’è mai spazio per chi vuole proporre cose nuove e bisogna adeguare anche le scelte politiche a ciò che vogliono le famiglie che esercitano su Macerata un potere lungo generazioni. Per questo motivo è stato un problema fare delle letture con i

bimbi, seduti per terra su cuscinoni, nei locali della biblioteca comunale, che dovrebbe essere un luogo pubblico e non un sancta sanctorum. Per questo motivo il centro storico è chiuso al traffico e controllato da telecamere che erogano multe salatissime a chi entra nei varchi senza permesso ed esso sta pian piano morendo… Per questo motivo i parcheggi sono quasi tutti a pagamento e la gente preferisce quindi orientarsi da un’altra parte. Per questi motivi, purtroppo, questa bella città sta diventando un po’ morta come le pietre delle sue mura dove sia riflette il sole al tramonto.

Arianna Simonetti

Insegno in una scuola elementare e, vi prego, non chiamatemi “docente di scuola primaria”, per carità! Essere maestra è politicamente corretto ed io ci tengo molto! Vivo nel caos più totale: porto il lavoro a casa e quindi anche cartelloni, lavoretti e disegni dei bambini. E conservo tutto! Come tutte le nuove mamme passo la mia vita tra mille impegni e mille cose da fare: famiglia, casa, perfezionamenti on line, lavoro, letture ai bimbi con Nati per leggere. Come tutte le mamme arranco, ma alla fine faccio quadrare tutto. E se la vita non è piena… che vita è?!

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