E’ ormai di dominio pubblico la recente proposta del ministro della salute, Renato Balduzzi, di abbassare l’età dell’assistenza pediatrica gratuita dai 16 attuali, ai 6 anni, in modo da passare già dai 7 al medico generale.
La nuova misura dovrebbe essere volta a risparmiare sulle casse del Paese.
Nel documento dei Presidenti delle Regioni italiane, che sarà presentato presto al Ministero della Salute si legge: “L’assistenza della Pediatria di libera scelta non è garantita in modo uniforme su tutto il territorio nazionale. Numerose aree del territorio nazionale soffrono di una carenza di pediatri e le regioni sono costrette ad incrementare significativamente il numero dei minori in carico ai PLS. Vanno quindi modificate le norme convenzionali che regolano i parametri relativi agli assistiti in carico, prevedendo di assegnare ai PLS unicamente i bambini da 0 a 6 anni, prevedendo incrementi di massimale solo in questa fascia di età, e trasferire gli assistiti al compimento del settimo anno, ai MMG”. (fonte: http://www.fimp.org/cureprimarie/)
Ora, io credo che anche l’ultimo dei cittadini italiani si renda conto della portata di questa eventuale decisione.
I pediatri e le associzioni di genitori sono giustamente sul piede di guerra per evitare che diventi realtà una proposta che arrecherebbe inevitabili problemi e scenari decisamente angoscianti per le famiglie e per la salute dei bambini.
Come spiega il presidente della Società italiana di pediatria (Sip), Alberto G. Ugazio:
“I medici di medicina generale, che garantiscono all’adulto un livello molto elevato di assistenza, sono meno esperti dei pediatri in materia di bambini per il semplice motivo che ormai da 50 anni non se ne occupano più», «Pensiamo al dosaggio dei farmaci che per gli adulti è unico, mentre per i bambini è legato ai kg di peso o alla superficie corporea». Inoltre per la Confederazione italiana pediatri (Cipe) la proposta prefigura lo «smantellamento» del sistema di assistenza pediatrica e potrebbe «recare seri danni alla salute dei bambini e degli adolescenti». (fonte: http://www.vanityfair.it/news/italia/2012/01/30/pediatri-eta-bambini-abbassamento-medico-generale )
Ribadisco ed integro il mio messaggio già lasciato sul sito della Fimp.
Il conto fatto dagli economisti dello Stato è semplice: un bambino costa quasi il doppio di un assistito adulto.
Trasformandoli tutti (dai 6 anni in su) e quindi passandoli ai medici di base, lo Stato risparmierebbe un bel pò di mila euro.
Questo, chiaramente, a discapito della salute dei nostri bimbi!
E’ la stessa storia del “maestro unico”…un taglio economico mascherato da motivi pedagogici!
Tornando all’argomento, il medico di base non si occupa più da tempo di bimbi, non fa corsi di aggiornamento in tale proposito e, purché ottimi, non hanno di certo la stessa disponibilità che ha un pediatra che è formato sia ad assistere il bambino ma anche l’ansia di una mamma.
Senza contare che il pediatra conosce dalla nascita un bimbo e lo accompagna fino alla delicata fase dell’adolescenza (e spesso anche dopo per fiducia).
Un pediatra è disponibile spesso anche a fare visite domiciliari, reperibile molto spesso a tutte le ore,i loro ambulatori sono attrzzati e a misura di bimbo,c’è un pronto soccorso pediatrico quasi in tutti gli ospedali…lo stesso non vale per i medici di base, ottimi di sicuro ma non allo stesso livello nè di disponibilità nè di competenza!
Sapete che succedrà? Che quando mio figlio avrà 6 anni e verrà cancellato dal pediatra io, (come molte mamme) continuerà a chiedere di essere seguiti…a pagamento!
A noi mamme,già oberate da migliaia di incombenze, lo Stato (per una semplice esigenza di risparmio!) vuole toglierci anche questo.E’ veramente una VERGOGNA!
Via Fb:
Questo “signore” è un emerito idiota imbecille..non si spiega in altro modo ..