Riportiamo a scopo esemplificativo una delle mail inviate alla nostra psicologa, dott.ssa Maria Antognozzi, perché la sua lettura possa essere utile alle mamme che potrebbero trovarsi nella stessa situazione:
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Buongiorno. Le scrivo perché non so più come aiutare mio figlio undicenne a superare le sue ansie notturne. E’ un bambino solare, molto socievole e con un ottimo rendimento scolastico ma quando è ora di andare a dormire diventa cupo e preoccupato e viene assalito da mille ansie e paure.
Paura della morte, paura che possa accadere qualcosa a lui, a suo fratello o a noi genitori. A volte si tratta di paure causate da una notizia sentita al telegiornale ma il più delle volte sono paure immotivate e totalmente infondate.
La sera parlo tantissimo con lui per cercare di metterlo tranquillo ma mi sembra di ottenere l’effetto contrario. Quando proprio non riesce ad addormentarsi vuole venire nel lettone ma io sono contraria a risolvere il,problema in questo modo ed insisto per farlo rimanere nel suo letto. In realtà non so più come comportarmi, è come se il sonno fosse per lui una perdita di controllo delle situazioni che gli crea ansia. La ringrazio
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Salve,
Sono molti i genitori che si trovano a fronteggiare le paure, ed effettivamente entriamo in un mondo complesso e variato.
La maggior parte delle paure dei bambini possono definirsi fisiologiche e transitorie in genere. Esse accompagnano la vita e la crescita e fanno parte del normale sviluppo psicologico. Ci sono delle paure che fanno parte del corredo genetico di tutti gli esseri umani, ed attraversano nei secoli l’umanità. La paura principale è quella di restare da soli e poi altre paure come quella del buio e o di animali piccoli, topi, serpenti e ragni. Queste paure sono i ricordi “zippati e compressi” di ciò che rappresentava il rischio di sopravvivenza del genere umano!
Le paure cambiano in base a l’età. Nell’infanzia ci si trova di fronte a paure di tipo irrazionale tipo: mostri, fantasmi, animali, con la crescita diventano sempre più complesse ed articolate interessando più da vicino la sfera sociale e relazionale come ad esempio la paura di apparire inadeguati. I bambini rispetto alle loro paure possono avere atteggiamenti differenti: possono parlarne in modo esplicito, lamentarsi frequentemente e intensamente oppure cercare di mascherarle perché si vergognano.
L’evoluzione di una paura dipende dall’organizzazione cognitiva del bambino, dalle risposte fornite dagli adulti e dagli eventi esterni. In momenti di crisi o di particolare stress, sia a casa che a scuola, le paure possono intensificarsi ad esempio il cambiamento di scuola, la nascita di un fratellino, il trasferimento in una nuova città, possono portare l’emergere di nuove paure o il riacutizzarsi delle vecchie paure.
L’ansia associata alle paure può essere espressa in crisi di pianto, con scoppi di ira, con l’irrigidimento o con l’aggrapparsi a qualcuno.
Quando però esse hanno una dimensione ed intensità tali da impedire una vita normale assumono un carattere patologico, diventando un ostacolo allo sviluppo del bambino. In questo caso è importante rivolgersi ad uno Psicoterapeuta, poiché un intervento precoce può scongiurare comportamenti fobici veri e propri che possono fissarsi nell’adolescenza e oltre assumendo una forma patologica.
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La dott.ssa Maria Antognozzi, psicologa, psicoterapeuta, dispone di un suo spazio on line, all’interno del Club delle Mamme di Macerata e Fermo, per dare supporto e consulenze alle mamme e ai papà (o futuri tali) che seguono il Club delle Mamme e che vorranno rivolgersi a lei: SOSTEGNO PSICOLOGICO