Molti genitori si preoccupano delle possibili reazioni emotive e comportamentali del loro figlio all’arrivo di un fratellino  e questa preoccupazione ha una sua ragione  per essere presa seriamente in
considerazione.

Difatti chi tra i genitori che mi leggono non ricordano quando è successo di avere un fratello o una sorella più piccoli? E quanti avranno desiderato essere al posto del fratello o della sorella maggiore?  La gelosia è una di quelle emozioni primitive, che ci fa mettere un pilota automatico e ci trascina in un vortice spesso di sofferenza dalla quale non sempre se ne esce incolumi…

La nascita del secondo bambino rappresenta la forma di gelosia più comune che possa manifestarsi in una famiglia. Essa è inevitabile, non si può pensare di poterla prevenire del tutto. Tuttavia, è di fondamentale importanza cercare di comprenderne le caratteristiche distintive ed evitare le situazioni che potrebbero peggiorarla. Gestire in maniera non corretta la gelosia del vostro bambino può tradursi per lui in un periodo molto difficile.

Penelope Leach, in un suo libro sull’argomento, scrive: “Immaginate che vostro marito un giorno venga a casa proponendovi di accettare un’altra moglie proprio come voi, immaginatelo ora mentre usa quello stesso tipo di frasi che solitamente si usano per dire ad un bambino che sta arrivando un fratellino”. “Avremo con noi un altro bambino, tesoro, perchè abbiamo pensato che per te sarebbe bello avere un fratellino o una sorellina con cui giocare. Non ti vorremmo meno bene per questo, ci ameremo tutti.” Potrebbe essere anche:” Avrò con noi una seconda moglie, tesoro, perchè abbiamo pensato
che per te sarebbe bello avere un pò di compangia e un aiuto in casa.”  “Ti vogliamo così tanto bene che non possiamo più aspettare per avere un’altra meravigliosa bambina o bambino. Non ti vorremmo meno bene per questo, ci ameremo tutti”. ..e se vostro marito vi dicesse:”Ti voglio così tanto bene che non posso più aspettare per avere un’altra meravigliosa moglie. Non ti vorrò meno bene per questo, ci ameremo tutti”.  “Sarà il nostro bambino di noi tre e ci occuperemo tutti insieme di lui”. .. E se vostro marito vi dicesse:”Sarà la moglie di noi due e ci occuperemo insieme di lei”.

Vi sorprende ancora che il bambino sia geloso?

Alcuni indizi e manifestazioni di gelosia possono essere, per esempio, cominciare a prendere in giro qualcuno, mettere il broncio, regredire in abilità precedentemente acquisite, espressioni di ostilità e risentimento, rancore, eccessiva dipendenza. La gelosia si manifesta a causa di un’emozione di paura e insicurezza. Il bambino può temere di essere meno amato e meno considerato rispetto all’altro.

Può sentirsi insicuro del suo rapporto con i genitori, in modo particolare con la mamma. Il bambino pensa “Se mi vuole così tanto bene, perché mai dovrebbe volere un altro bambino?”. E’ probabile che vostro figlio diventi “fastidioso” perché preoccupato che voi possiate non volergli più bene come prima. Quando il bambino è geloso, non riesce a controllare razionalmente il suo comportamento
è, infatti, ancora troppo piccolo ed immaturo per gestire emozioni forti in maniera autonoma, ha bisogno dell’aiuto di un adulto.

Suggerimenti pratici:

Servirsi di una bambola o di un pupazzetto può essere un modo utile per mostrare di quali cure e attenzioni avrà bisogno il fratellino, come gli verrà dato da mangiare, dove dormirà, ecc. Al bambino potrebbe piacere avere un bambolotto con cui poter giocare e fingere si tratti del suo bambino piccolo.

E’ importante che siate voi a dire a vostro figlio che arriverà un fratellino, venirlo a sapere da qualche amico o dai nonni potrebbe ripercuotersi sulla fiducia che ha in voi.

Far immaginare il fratellino in arrivo come un compagno di giochi non è positivo, può essere molto deludente per lui rendersi conto che, in realtà, non fa altro che mangiare, dormire e piangere.

Programmate con anticipo eventuali cambiamenti da fare, come la cameretta in cui dorme il bambino o se l’arrivo del fratellino comporterà l’inizio dell’asilo nido. Far coincidere grandi cambiamenti con l’arrivo di un altro bambino non è una buona idea.

Spiegate chiaramente a vostro figlio che andrete all’ospedale per avere il bambino, che (il papà, i nonni,…) si occuperanno di lui, che lui starà bene e che starete bene anche voi, che potrà venire all’ospedale a trovarvi e che tornerete a casa dopo qualche giorno.

Se possibile, salutate il bambino prima di andare all’ospedale, ma se sta dormendo e non c’è la necessità di svegliarlo, lasciatelo dormire. In questo caso, lasciategli un biglietto che possa essergli letto quando si sveglierà, spiegando dove siete e quando potrà venirvi a trovare.

E’ molto importante per il bambino, specie se ancora piccolo, venire all’ospedale, in modo tale da avere un’immagine del posto in cui siete, anche se poi non vuole più andarsene o se si stufa dopo un quarto d’ora. Un modo per evitare strazianti saluti potrebbe essere quello di preparargli delle piccole sorprese o dei bigliettini, da aprire mentre torna a casa in macchina.

All’ospedale, non costringetelo subito a vedere il fratellino, lasciate che prima si senta a suo agio e abbia il tempo di dirvi come sta e che cosa gli è successo mentre non c’eravate. E’ molto più semplice per il bambino capire che vi è mancato molto se lo salutate a braccia aperte, piuttosto che mentre coccolate un altro bambino.

Al neonato arrivano generalmente molti regali, mentre ci si ricorda raramente del bambino più grande. Avere nel lettino un regalo da dargli, che possa simbolicamente essere da parte del neonato, favorirà l’instaurarsi di un rapporto positivo tra i due bambini. Ditegli che il suo fratellino sarà un buon compagno di giochi quando sarà un po’ più grande.

Cercate di fare in modo che non si verifichino situazioni in cui il papà, i nonni e altri colmano di attenzioni il bambino piccolo mettendo da parte l’altro. E’ meglio che amici e parenti vengano a festeggiare e coccolare il neonato in momenti in cui il bambino più grande è fuori con il papà o con la baby-sitter.

Rispondete in maniera chiara ed onesta alle domande del vostro bambino, evitando di riempire di inutili dettagli le cose che gli dite.

Coinvolgete il bambino ad occuparsi del fratellino solo se mostra interesse a farlo.

Prima di sedervi a dare da mangiare al neonato, assicuratevi che vostro figlio più grande sia impegnato in qualche attività, tenete vicino a voi qualcosa da mangiare e da bere in caso ne avesse bisogno. Aspettare che la mamma si sia seduta, pronta ad occuparsi del piccolo, per poi dire di aver fame o sete, è uno dei tipici comportamenti di cui il bambino si serve per attirare l’attenzione.

Impegnatevi il più possibile perché il bambino senta di piacere al suo fratellino. Per esempio, se il piccolo sorride mentre il bambino è lì vicino, dite “Guarda Andrea che sorrisone ti sta facendo Anna!”. Sarà molto più facile per il bambino affezionarsi al suo fratellino, perché in questo modo sentirà di essere ricambiato.

Il papà può avere un ruolo fondamentale nel far sentire il bambino importante ed amato, concedendogli privilegi speciali come, per esempio, un giro in macchina o in centro, o permettendogli di andare a letto un po’ più tardi del solito. Non ditegli che ora è diventato grande, potrebbe pensare che, se fosse più piccolo e bisognoso di attenzioni sarebbe meglio.

Non stupitevi se il bambino ha alcuni comportamenti tipici di quando era più piccolo, come ricominciare a succhiarsi il pollice, volere il biberon, parlare come un bimbo più piccolo o volersi mettere il pannolino. Tutto questo è, infatti, normale, permettetegli di farlo senza dirgli che è ora che diventi grande. Tenerlo in braccio come un bimbo piccolo o cullarlo, sono comportamenti che lo rassicurano molto, inoltre, sapere che qualche volta gli è concesso “essere un bambino piccolo” favorirà il processo di crescita

dott.ssa Maria Antognozzi

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La dott.ssa Maria Antognozzi, psicologa, psicoterapeuta cognitivo comportamentale, dispone di un suo spazio on line, all’interno del Club delle Mamme di Macerata e Fermo, per dare supporto e consulenze alle mamme e ai papà (o futuri tali) che seguono il sito e che vorranno rivolgersi a lei: SOSTEGNO PSICOLOGICO

 

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