
Siamo in pieno luglio, fa caldissimo , come sempre, il week end marchigiano offre moltissime alternative interessanti da vivere con la propria famiglia.
Lo scorso sabato noi abbiamo scelto di andare ad Ortezzano, in provincia di Fermo, in occasione di “Somaria” la festa degli asinelli.
Organizzata dall’associazione Somaria, col patrocinio del Comune di Ortezzano, della provincia di Fermo e della Confederazione Italiana Agricoltori, “Somaria” è una manifestazione dedicata alla biodiversità, al ritorno alla terra e alla riscoperta del giusto tempo della natura.
Il programma era davvero invitante e così siamo partiti alla volta di questo piccolo paesino, conosciuto soprattutto per la festa del vino, ma che probabilmente aggiungerà anche questa iniziativa fra quelle adatte ad una grande promozione del territorio.
Le proposte partivano già dal venerdì e coprivano anche la mattinata di sabato, ma per via del gran caldo abbiamo deciso di andare il pomeriggio. Trovare l’azienda agricola, sede dell’evento, non è stato semplicissimo: i cartelli che indicavano la strada erano stranamente pensati solo per chi arrivava da Pedaso o dal centro di Ortezzano. Noi che arrivavamo da Grottazzolina (raggiunta da Macerata attraverso la strada “Mezzina”, quella che conduce a Fermo per intenderci), abbiamo dovuto cavarcela con un paio di telefonate agli organizzatori.
Risolto comunque in breve tempo questo piccolo inconveniente, ci siamo trovati nel bel mezzo di una festa contadina d’altri tempi! Tanti asinelli, muli, cavalli, mucche da conoscere da vicino. Il nostro impavido cinquenne ha “cavalcato” per la prima volta un pony e poi, insieme alla sorellina duenne, abbiamo fatto un giro sul carretto originale dei primi del ‘900, trainato da un mulo (sembrava di viaggiare nel tempo in una nostrana casa della prateria). I bambini hanno dato il fieno agli animali, si sono incantati a sentire ragli e muggiti, hanno ammirato i voli del falco e hanno scoperto come si trebbiava il grano una volta, osservando dei bellissimi modellini funzionanti di mietitrebbie e trattori.
Interessantissimo è stato assistere alla prova di aratura con traino animale, cosa che ci ha fatto realizzare direttamente quanta fatica ci volesse per le attività agricole e che tipo di vicinanza uomo-animale ci fosse una volta, strettissima e ancestrale. Si sudava insieme, si lavorava insieme, uniti per la vita, attraverso tutti gli aspetti della quotidianità.
Abbiamo poi osservato i procedimento per fare la carta a mano e il passaggio dalla tosatura della pecora al gomitolo di lana. E poi ancora tutta la tipicità di una festa contadina marchigiana sull’aia: la gara con lotteria ad ‘indovina l’altezza del prosciutto’, lo spiazzo ‘de li racconti’ dove, invece delle ‘scantafavole’ si parlava di quel ‘giovane favoloso’ che ultimamente è tornato di moda grazie al cinema!
Abbiamo mangiato panini per merenda e fatto cena sul prato con i prodotti tipici delle nostre terre, grazie allo stand gastronomico a cura della Degusteria del Gigante, che con maestria ha rivisitato i sapori della tradizione. C’era un mercatino biologico e artigianale e poi ancora lo spazio della divinazione con la Sibilla. Si sono susseguiti poi dialoghi sull’alimentazione e reading poetici.
Non abbiamo fatto in tempo a partecipare all’iniziativa della Capsula del tempo e all’osservazione delle stelle, che pure ci sarebbero piaciute molto, ma abbiamo ballato un divertente saltarello improvvisato dai musicisti seduti sull’erba.
Le proposte erano moltissime, non siamo riusciti a provarle tutte, ma quando siamo andati via, a notte fatta, abbiamo portato con noi il ricordo di una bella serata estiva, col sapore delle nostre tradizioni e della nostra terra, cosa che reputo importantissima soprattutto per i bambini, i quali devono conoscere a fondo le proprie radici.
Il consiglio è di prenotarsi fin da ora per il prossimo anno!
(L’intero programma della manifestazione appena passata è consultabile qui: https://www.mammemarchigiane.it/2015/07/16/ortezzano-fm-alla-festa-degli-asinelli-tra-arte-natura-e-poesia/ )