Riporto, a scopo esemplificativo, una delle mail inviate alla psicologa la dott.ssa Elisabetta Catania, psicoterapeuta dell’infanzia e dell’adolescenza, responsabile dell’area Evolutiva del Centro psicologia di Macerata, attualmente partner di mammemarchigiane.it, perché la sua lettura possa essere utile ai genitori che potrebbero trovarsi nella stessa situazione.
Per tutta la durata della sua partnership con mamemmarchigiane.it, la dott.ssa Elisabetta Catania si rende disponibile gratuitamente solo per email a tutti i genitori che desidereranno rivolgersi a lei con domande, dubbi, curiosità relativi ai suoi campi di interesse.
Per fare domande e avere dei contatti con la dott.ssa Elisabetta Catania attraverso il canale del Club delle Mamme, scrivere a clubdellemamme@gmail.com , specificando nell’oggetto “PSICOLOGA”.
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Gent.ma Dott.ssa Catania
vorrei analizzare insieme a una professionista un’esperienza che mi è accaduta qualche giorno fa, quando siamo andati a cena a casa dei nonni.
Mio figlio di 4 anni ogni volta che ci va fa i capricci e non ho capito il motivo. Prima non vuole scendere dall’auto, poi non vuole parlare con nessuno, poi non vuole mangiare al suo posto ma sopra a me. Ho cercato di gestire la cosa pensando fosse un capriccio , ma ad un certo punto ho perso la pazienza ed ho alzato un po’ la voce. Rientrati a casa gli ho chiesto il motivo, e lui mi ha detto che i nonni sono brutti, ma non mi ha spiegato cosa significa.
La serata è stata pesante per il mio cattivo umore, poi l’ho messo a nanna senza il suo gioco preferito per punizione (per lui un dolore). Dopo un’ora che dormiva si è svegliato e ha vomitato la cena. Il giorno dopo stava bene, ma già ieri era piuttosto abbacchiato. Ho il paura di aver soffocato i suoi bisogni, di essere tanto cattiva, e mi chiedo se abbia somatizzato il dolore.
Secondo lei non ho saputo capire il bambino? Il vomito per me ha significato che non ha accettato la cena e pensare che abbia già elaborato emotivamente l’esperienza in questo modo mi fa stare male, preferisco parlarne ma lui è molto ermetico.
Secondo mio marito il bambino non vuole andare dai nonni perché non ci sono altri bimbi con cui giocare. Io non so cosa pensare.
Spero di non aver creato problemi al mio bambino ma solo esperienze che siano fruibili ad un bambino di 4 anni (non voglio creargli una campana di vetro!)
grazie e buon lavoro
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Buongiorno,
io credo che se i bambini piangono c’è sempre un motivo.
Questo per dirle che probabilmente se il suo bambino si trova a disagio a casa dei nonni ci sarà un motivo. L’idea di un ambiente adulto e poco stimolante potrebbe essere una causa, soprattutto per un bambino di 4 anni pieno di vivacità e curiosità.
I bambini hanno difficoltà ad esprimere quello che sentono,dobbiamo essere noi adulti a tradurre i loro messaggi e fare da contenitore , rendendogli più digeribili le loro emozioni. I bambini hanno antenne acutissime nel cogliere sensazioni ed emozioni nell’ambiente che li circonda. E’ naturale quindi che tutto ciò che accade nella giornata si rifletta sul sonno e sui sogni. Ecco probabilmente il risveglio del suo bambino.
Inoltre è importante ricordare che spegnere la luce ed addormentarsi significa iniziare un lungo viaggio solitario nel fondo della notte, dove spesso si addensano anche ansie e paure. Se poi ha vissuto tensioni, conflitti e sensi di colpa, la separazione notturna sembra assumere i contorni minacciosi del castigo.
E’ importante che prima di andare a letto qualunque tensione sia stata risolta, altrimenti i bambini dormono con il senso di colpa di aver fatto arrabbiare i genitori.
Sarebbe opportuno trovare un po di tempo da dedicare alla “buona notte”, per accompagnare il bambino a poco a poco verso il sonno.
Mi rendo conto che è difficile darle una risposta con poche parole, rimango comunque a sua disposizione per qualsiasi chiarimento.
Dott.ssa Elisabetta Catania
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