
Le condizioni meteo di questa primavera non sono esattamente ottimali, ormai ce ne siamo accorti tutti: ma non rinunciamo a metterci in viaggio con i bimbi nelle Marche alla scoperta della nostra bella Regione.
Giugno è già iniziato e la voglia di uscire si fa prepotentemente avanti, spingendoci ad osare un po’, anche quando l’app del nostro telefonino prevede il diluvio universale del week end.
E’ così che abbiamo fatto, io e la mia famiglia, il fine settimana appena trascorso.
Stanchi di rimandare a data da destinarsi la prima uscita in camper della stagione, abbiamo deciso di rischiare, organizzando un piccolo viaggio, non troppo lontano da casa, ma sufficiente per staccare dalla routine.
Fortunatamente la nostra ‘audacia’ è stata premiata, riuscendo ad evitare quasi sempre la pioggia (tranne un solo acquazzone, passato piuttosto in fretta).
La pianificazione della meta è stata fatta prendendo in considerazione, prima di tutto, le esigenze dei bimbi, in conciliazione con gli interessi anche di noi grandi. Il minitour ci ha portati a visitare le Grotte di Frasassi, il territorio circostante, il Montefeltro e Urbino.
I consigli di questo viaggio con i bimbi nelle Marche sono adatti a tutti, sia che ci si muova in camper, come noi, sia per chi va in macchina. Il nostro equipaggio è composto da noi genitori e due bimbi di 3 e 6 anni.
La partenza è avvenuta di sabato mattina, intorno alle 9, da Macerata.
Prima tappa: le grotte di Frasassi.
Un comodissimo parcheggio antistante la biglietteria accoglie i visitatori, con qualsiasi mezzo arrivino.
Per i camperisti segnalo il punto sosta gratuito (con area scarico) situato nel grandissimo parcheggio, parzialmente ombreggiato, con fondo in piano in ghiaia ed erba, illuminato da lampioni pubblici.
All’interno del complesso delle biglietterie si trovano inoltre negozi di vario tipo, bar e i servizi igienici.
Dopo aver fatto il biglietto (i bimbi sotto i 6 anni non pagano, per gli adulti 15,50 € a testa. Ci sono agevolazioni), si attende la navetta che conduce all’ingresso delle Grotte (obbligatoria, non si può andare col proprio mezzo), che passa 10 minuti prima dell’orario per l’ingresso indicato nel biglietto stesso.
Le visite si possono fare all’incirca ogni ora.
Ogni tour è guidato e dura circa 75 minuti ed è lungo circa 1500 metri.
Non accessibile a passeggini: per i bimbi più piccoli è necessario un marsupio o una fascia.
Entrare nel mondo magico e incantato delle Grotte è per i più piccoli davvero entusiasmante.
Si perde un po’ la cognizione del tempo nella penombra dei grandi ambienti millenari, ci si diverte e trovare somiglianze tra le stalattiti e le stalagmiti con personaggi di fantasia (cosa a cui hanno pensato anche gli stessi speleologi, chiamando alcune concrezioni con nomi buffi come “fetta di pancetta” “babbo natale col cappello” “Dante Alighieri”…) e si gioca agli esploratori.
Il percorso è lungo 1.500 metri ed è attrezzato e facilmente accessibile, la temperatura interna è di 14 °C costanti e si consiglia di indossare un maglione e scarpe comode.
Riusciti allo scoperto, dopo un rapido panino con salumi locali, ci siamo spostati di poco, fino a raggiungere l’antica Abbazia di S. Vittore alle Chiuse: piccolo tempietto risalente all’XI secolo, il monastero benedettino più importante del nostro territorio.

Abbazia di San Vittore alle Chiuse Genga
La chiesa è una ristrutturazione di un ancora più antico tempio romano. La visita è stata breve e affascinante e la sosta per ammirare questa meraviglia, immersa nel verde, è stata utile per ricaricare le forze in vista dell’attesissima esperienza al Parco Avventura Frasassi, in riva al fiume Sentino, che dista pochi metri.
Situato nel Parco Naturale Regionale Gola della Rossa e di Frasassi, si tratta di un’area verde protetta recentemente riqualificata ed attrezzata.
Ci sono 5 percorsi avventura destinati a grandi e bambini, i quali possono accedervi dal metro di altezza.
I percorsi per i bambini più piccoli sono il giallo e l’arancione, che si sviluppano a pochi metri dal fiume (senza attraversarlo) per permettere agli accompagnatori una facile sorveglianza.
Per lo stesso motivo le piattaforme non vanno oltre il metro e mezzo di altezza da terra.
Il nostro esploratore più grande si è dunque munito di imbracatura e casco e si è lanciato nelle ardue prove, che ha superato brillantemente.
Più difficile è stato convincere la sorella di non essere ancora abbastanza alta per provare.
Nella zona c’è anche un bar pizzeria molto comodo e soprattutto un piccolo parco giochi, subito dietro l’abbazia, su un prato di erba verde, con panchine e tavoli da pic nic.
Seconda tappa: Urbino
Arrivati al tardo pomeriggio, siamo risaliti in camper e ci siamo mossi alla volta di Urbino, attraversando l’entroterra dalla valle del Metauro fino al Montefeltro ed ammirando il paesaggio ricco di verde e costellato da piccoli borghi medievali.
Ci siamo quindi sistemati in un campeggio ad un paio di chilometri dalla città ducale, dove abbiamo cenato e ci siamo goduti il tramonto sulle campagne circostanti e sui palazzi che si stagliavano di fronte a noi.
La domenica, lasciato il campeggio, abbiamo parcheggiato nella grande area sosta Mercatale, con ascensore per il centro storico, a pagamento, ma ci è stato segnalato anche un parcheggio gratuito, distante circa 250 metri dal palazzo Ducale (in salita).
Devo dire che la meta non è particolarmente attrattiva per i bambini, i quali per qualche ora sono scesi a compromessi con le esigenze di noi grandi, che abbiamo girato per il centro storico e visitato un mercatino antiquario, andando anche al palazzo Ducale e all’annessa galleria Nazionale delle Marche.
Il Museo, pur essendo davvero spettacolare, a mio avviso non è molto interessante per i più piccoli, i quali hanno resistito comunque un paio di ore, mantenendo viva l’attenzione almeno per la prima parte, con qualche escamotage.
Durante la visita abbiamo cercato di raccontare loro una storia dell’arte su misura, di incuriosirli con le dimensioni dei grandissimi camini e di divertirli con piccole ‘cacce al particolare‘ dei quadri.
Hanno cominciato a cedere quando la mamma è stata colta dasindrome di Stendhal nello studiolo del Duca, minacciando urgenti bisogni corporali da espletare immediatamente.
Sono seguiti il pranzo e l’unico acquazzone che ci ha colto in pieno, ma da cui ci siamo salvati grazie alle logge del Duomo.
Ultima tappa: Museo del Balì, Saltara
L’ultima tappa del nostro viaggio con i bimbi nelle Marche è stata per i bimbi davvero divertente: siamo infatti andati al Museo del Balì di Saltara. Il Museo della Scienza a misura di bambini e ragazzi di cui avevamo tanto sentito parlare e che non ha deluso le nostre aspettative.
In una villa Settecentesca si trova infatti questo museo dove c’è la possibilità di avvicinarsi in maniera divertente e stimolante alla scienza che si nasconde dietro alla vita quotidiana, attraverso postazioni interattive che spaziano dalla percezione alla fisica e alla presenza di un planetario e di un osservatorio astronomico.
Il museo rispecchia la ormai collaudata filosofia “hands-on” – Vietato NON toccare! – nella comunicazione della scienza. Per cui si può immaginare il grado di coinvolgimento dei piccoli visitatori.
Ci siamo divertiti con gli specchi sonori, con il moto perpetuo, con il pendolo di Focault, la simulazione di un uragano, con le percezioni visive e molto altro.
I bambini entrano gratis, pagano gli adulti, 7 euro il biglietto base.
All’ora di cena eravamo di nuovo a casa, soddisfatti e ricaricati da questo mini viaggio alla scoperta di alcune tra le tante meraviglie adatte alle famiglie che la nostra bella Regione può offrire.
Siti utili:
Grotte di Frasassi http://www.frasassi.com/
Frasassi Avventura http://www.frasassiavventura.it/
Palazzo Ducale Urbino http://www.palazzoducaleurbino.it/
Museo del Balì http://www.museodelbali.it/