
Venerdì 12 agosto, alle ore 21,30, presso il parco della Fessa di Smerillo, un’affascinante serata aspetta adulti e bambini, grazie alla presentazione del nuovo libro di Elena Belmontesi, “Le Scontafavole” (Giaconi Editore 2016). Un viaggio nelle nostre tradizioni, attraverso le parole che i nostri nonni e bisnonni hanno conosciuto da bambini, tramandate ai figli e ai nipoti e che ora vengono recuperate e riproposte, con le illustrazioni di Marco Salusti e la prefazione di Cesare Catà. La presentazione, alla presenza dell’autrice, sarà moderata dalla direttrice artistica del festival Le Parole della Montagna, dott.ssa Simonetta Paradisi.
Un titolo che richiama un tempo che non c’è più, una parola antica e ormai dimenticata, quella che usavano le nonne per chiamare i bambini davanti al caminetto, nelle sere invernali: “vieni qui che ti racconto una scontafavola!”. Una parola che ha origine, probabilmente da “conta favole”, il cantastorie che girava per i paesi a narrare favole e racconti e che, con l’andar del tempo ha cambiato caratteristica trasformandosi da agente (chi racconta) a oggetto (storia, favola, narrazione).
Un titolo impegnativo per un libro che sa di passato. Una raccolta di storie classiche dei nostri luoghi e di racconti popolari.
Racconti di streghe, di lupi mannari, di figure spaventose e fantastiche, storie di fate, della Sibilla, del lago di Pilato raccolte tutte insieme per il piacere di grandi e piccini. Si, proprio per i bambini. Perché queste erano le storie che si raccontavano a loro quando ancora si poteva parlare con i bambini di morte, della paura di crescere, di abbandono.
Un libro da leggere insieme, grandi e piccini, e che offre numerosi spunti di riflessione. Per facilitare il compito, alla fine di ogni storia, una pagina bianca per elaborare, attraverso le parole o le immagini, le paure che le storie hanno risvegliato.
E’ questo il nocciolo della questione: parliamo ai bambini anche delle cose brutte e tristi e in questo modo forniremo loro gli strumenti per fronteggiare le paure.
I racconti popolari sono ambientati a Smerillo, perché nell’essere tramandati da una generazione all’altra hanno assunto una collocazione spaziale precisa e definita ed è proprio in questo piccolo borgo al limitare del Parco Nazionale dei Monti Sibillini che sono stati raccolti e trascritti grazie alle testimonianze dirette di alcuni anziani o dei nipoti a cui venivano narrate le storie. Elena Belmontesi ha raccolto e ascoltato i racconti e li ha cuciti insieme, ha tessuto una trama per quelle storie che risultavano frastagliate e ha smorzato qualche finale. La sua scrittura a favore dei bambini l’ha portata anche a semplificare un racconto antico dal linguaggio complesso come “Il Paradiso della Regina Sibilla” di Antoine de la Sale rendendolo accessibile a tutti perché “il Regno della Sibilla deve far sognare anche i bambini di oggi”.
Le illustrazioni sono di Marco Salusti, pittore e restauratore di Smerillo che, per l’occasione, ha utilizzato una tecnica coloristica che ricorda gli illustratori francesi dell’800 ma con un tratto onirico, sognante, e a tratti ironico, influenzato dal cinema e dal fumetto contemporaneo.
Il libro è impreziosito dalla prefazione del professor Cesare Catà, filosofo e scrittore.