
Il prossimo fine settimana, doppio appuntamento per calarsi nei racconti del nostro passato remoto: sabato 18 e domenica 19 febbraio sarò di nuovo a Macerata e poi per la prima volta ad Osimo, per parlare del mio libro: Silvia Alessandrini Calisti, Sani e Liberi. La maternità nella tradizione marchigiana (sec. XVII-XX), Recanati, Giaconi Editore, 2016.
Sabato 18 febbraio sarò ospite a Macerata della Bottega del Libro (c.so della Repubblica 7/9), dove chiacchiererò con Chiara Tomassetti, la padrona di “casa”, di tradizioni, usanze, superstizioni, ricordi e scoperte relative al nostro passato di madri e di donne con forti radici piantate nella nostra Regione. Tè, tisane e dolci fatti in casa riscalderanno l’atmosfera, ricreando un’antica sorellanza che dalle pagine dell’opera si riproporrà anche nell’accogliente Bottega del Libro. L’appuntamento è alle ore 17.30
Domenica 19 febbraio invece, su invito dell’ass. Specchi Sonori, presso la sala Dad’Art, in via Castelfidardo 6 ad Osimo, parlerò con Marianna De Leoni, in un pomeriggio denso di contenuti, durante il quale si rivivranno i tempi andati con le suggestioni uniche dell’ambiente teatrale. L’appuntamento, che ha il patrocinio del Comune di Osimo, è alle ore 16.30.
Qualche parola sul libro:
attraverso una ricerca accurata delle fonti bibliografiche e tramite 22 interviste dirette fatte a donne di tutte le provincie delle Marche nate tra il 1922 e il 1956, ho ricostruito l’esperienza della madre in un’epoca ormai lontana dall’attuale per distanza temporale, ma che, sostanzialmente, appare ancora presente inconsciamente nella memoria collettiva. Gesti, usanze, accortezze, credenze quasi del tutto svanite riprendono vita nelle pagine, risvegliando i ricordi di alcuni e suscitando lo stupore di altri. La loro riscoperta potrebbe contribuire ad una maggiore consapevolezza dell’esperienza materna, oggi allontanata in parte dal suo connubio fisiologico con la Natura e rivestita di panni moderni, spesso stranianti e forieri di malessere.
Nelle pagine, arricchite dalle splendide illustrazioni dell’artista Luisa Gianfelici, si parla dunque di usanze, credenze, superstizioni relative alla gravidanza, al parto e alla cura dei bambini nella tradizione popolare delle Marche.
Una narrazione a metà strada tra il saggio e il racconto, che non disdegna l’uso del dialetto e che prende in considerazione una vasta gamma di aspetti collegati alla maternità attraverso le esperienze del passato: il binomio inscindibile tra donna e madre, i rapporti con la medicina ufficiale e quella popolare, la relazione tra parto e natura, l’allattamento e lo svezzamento, la mortalità materna e infantile, le principali paure e le superstizioni, la conciliazione della maternità col lavoro quotidiano, fino all’accudimento dei bambini nella prima infanzia in un periodo compreso tra il XVII e il XX secolo.
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