andrà tutto bene Antonio Cervigni Jessica Lamponi

In questo periodo così strano può capitare di lasciarsi prendere dall’ansia. E’ importante però pensare che andrà tutto bene!

Andrà tutto bene: è la frase che si legge un po’ ovunque, dai balconi delle case alle foto condivise sui social network.

Nell’idea di continuare ad offrire un servizio alle famiglie marchigiane (e non), come mammemarchigiane.it ha sempre fatto, continua la collaborazione con professionisti del territorio.

Riporto qui, dunque, le considerazioni e i consigli di due psicologi marchigiani, già collaboratori in passato del portale, il dott. Antonio Cervigni e la dott.ssa Jessica Lamponi.

I due professionisti, uno di Macerata, l’altra di Fermo, hanno voluto infatti rivolgersi alle famiglie, dando loro il proprio contributo in un momento così difficile.

andrà tutto bene psicologi Antonio Cervigni e Jessica Lamponi

Dott. Antonio Cervigni, psicologo e psicoterapeuta dell’età evolutiva

Il dott. Cervigni ha pubblicato un video in cui esprime le sue considerazioni sulla paura, o meglio, sull’angoscia, spiegando cosa potremmo fare per trasformare questi sentimenti in qualcosa di positivo.

Cosa fare con i bambini a casa così tante ore al giorno? Come spiegare ai più piccoli? Come rassicurarli che andrà tutto bene?

Sono tante le cose che possiamo scoprire e riscoprire, trovando il modo di essere rivoluzionari in un periodo in cui questo significa salvare le vite.

Le relazioni sembrano sfaldarsi senza potersi incontrare, ma non deve essere per forza così. Possiamo fare molto per ridurre le distanze anche senza vedersi.

I legami si possono rinsaldare anche in modo diverso e tutti noi possiamo dare un grande contributo.

Andrà tutto bene.

Guarda il video del Dott. Cervigni

Il video del dott. Antonio Cervigni, psicologo e psicoterapeuta dell’età evolutiva

Dott.ssa Jessica Lamponi, psicologa e psicoterapeuta

“Niente allarmismo, no a crisi di panico, restiamo razionali, andrà tutto bene!”.

Quante volte in questi giorni abbiamo sentito dire queste parole giuste, dirette, ma a volte difficili da rispettare.!

Siamo in una fase di crisi mai vissuta prima, è una battaglia microscopica.

E’ un pericolo non visibile, ma molto potente che ha avuto come effetto quello di limitare la nostra libertà e per la prima volta ci rendiamo conto del suo vero significato.

In questo clima essere razionali è difficile, siamo esseri umani fatti anche di emozioni, e allora la paura emerge.

La paura è un’emozione primaria fondamentale per la nostra difesa e sopravvivenza: se non la provassimo non riusciremmo a metterci in salvo dai pericoli.

Quindi percepire paura è un bene perché ci permette di attivarci.

Ma attenzione, un conto è sperimentare la paura, un conto è farsi prendere dal panico: rischiamo di attuare comportamenti impulsivi, frenetici e irrazionali che possono essere controproducenti per noi stessi e per gli altri.

Quello che dobbiamo fare è rispettare le norme che ci sono state date.

Ogni persona dovrebbe chiedersi: “sto anche oggi, in questo momento, seguendo le indicazioni che mi hanno suggerito?”

Prima di uscire di casa chiedetevi: “ma quello che devo fare è davvero necessario?”

Restare chiusi in casa per queste settimane non è facile, inutile girarci intorno e far finta che tutto sia positivo: la routine e le attività quotidiane si sono spezzate, chi vive in famiglia e ha dei bambini sa quanto sia impegnativo e difficile organizzare attività ludico-ricreative-costruttive.

Ecco allora una serie di indicazioni, che possono essere utili a tutti i genitori per non permettere al panico di emergere e per agevolare questa “convivenza forzata”.

Cosa posso fare come adulto e genitore?

Consulta solo fonti istituzionali (Ministero della Salute, Istituto Superiore di Sanità) e segui le norme igieniche emanate.

E’ importante scegliere due momenti al giorno per informarsi: scegli il canale che preferisci, ma prova a non farlo costantemente.

La continua esposizione alle informazioni favorisce lo stato di allerta e la paura, inoltre è facile incorrere in fake news che possono peggiorare il tuo stato di apprensione.

Riconosci le tue emozioni, dentro di te prima, e poi nel tuo bambino o nel tuo ragazzo.

Non negare di avere paura, ma cambia il termine. Puoi dire “sono preoccupato” invece di “sono spaventato”.

E non dire che non c’è nulla per cui preoccuparsi, questo non è vero, è un inganno che fai a te stesso e a chi vive intorno a te.

Negare l’emozione non ha alcun senso: più reprimi la tua paura più essa lentamente e subdolamente si farà sentire, rischiando di diventare angoscia e panico.

Dedica un po’ di tempo della giornata per parlare delle tue emozioni e di come ti senti con il tuo/a compagno/a, con i vostri amici e genitori.

Ricordati che essere consapevoli di essere preoccupato è il primo passo per non farsi prendere dal panico;

condividere l’emozione con gli altri diminuisce il senso di apprensione e di solitudine che si può verificare.

Potresti sentirti a volte in difficoltà a concentrarti o a prendere decisioni, anche questo aspetto è normale conseguenza dello stress.

Mantieni il più possibile la regolarità del sonno.

E’ importante seguire una sana alimentazione.

Fare attività fisica: si ma come?

In casa consultando il web (youtube, Instagram, Facebook tante altre applicazioni): ci sono moltissimi personal trainer che si stanno mettendo a disposizione in maniera gratuita per fare un “work-in house”.

Avere un atteggiamento positivo ti aiuta. Andrà tutto bene!

Ricorda che non sarà così per sempre, ma che è un momento e ritorneremo alle nostre routine.

Prova a scrivere un diario su quanto sta accadendo, come ti senti, cosa state facendo tu e la tua famiglia, le attività che hai ideato con i tuoi figli: sarà interessante rileggerlo in futuro e ricordare questo momento.

Inoltre scrivere permette di tirare fuori tutte quelle preoccupazioni che spesso creano confusione, ma che riportate su un foglio hanno poi un altro significato.

Andrà tutto bene: ecco alcuni suggerimenti per chi ha bambini

Racconta la verità in modo semplice e adeguato all’età di tuo figlio.

Non è assolutamente vero che tuo figlio ha “solo due anni e non capisce”, il bambino potrebbe non comprendere tutte le parole che ascolta, ma sente fortemente le tue emozioni che esprimi con il viso, con i gesti e con i cambiamenti di routine che si stanno verificando.

Il bambino vede che ti lavi spesso le mani, che usi la mascherina, sente il tuo allarme.

Se non gli spieghi cosa sta succedendo lui si spaventa. E allora digli la verità attraverso storie e racconti che puoi inventarti.

Usa i colori, i giochi, le bambole, attiva la tua fantasia!

Rifletti e fai riflettere tuo figlio sul fatto che la paura è un’emozione che sperimentiamo tutti e può essere utile perché può servire a proteggerci in situazioni di pericolo e a cercare delle strategie risolutive.

Ad esempio posso dire: “sono preoccupato e per questo motivo mi lavo più spesso le mani” facendo il gesto davanti al bambino, naturalmente e con serenità, in modo che anche lui possa apprendere il comportamento giusto.

Scegli un momento al giorno da dedicare insieme alla visione delle informazioni (adeguate alla sua età) per poter rendere comprensibile e rassicurante il contenuto.

Trasmetti affetto, sicurezza e attenzione.

Quando si sta in contatto con bambini “più delle parole conta l’esempio” ossia la comunicazione non verbale come gesti ed espressioni.

Permetti ai bambini di mantenere abitudini piacevoli: gioco, attività scolastiche, attività all’aria aperta, cartoni, film.

Tu genitore prenditi del tempo per strutturare la giornata, ricordati che per un bambino avere una strutturazione quotidiana, anche in questa situazione di emergenza, allenta la tensione, sapere cosa fare dà al bambino un senso di sicurezza.

Per esempio, al mattino:  “Possiamo fare come se fossimo a scuola, quindi un po’ di compiti e poi andiamo a giocare in giardino”.

Nel pomeriggio: “Ci riposiamo un pochino dopo pranzo e poi facciamo un puzzle, coloriamo, un gioco da tavola, cuciniamo insieme”.

“E se creassimo insieme un calendario delle attività?”

Dì ai bambini che molti professionisti stanno lavorando costantemente per ripristinare sicurezza e dare aiuto agli ammalati, sottolineando gli aspetti positivi delle azioni di cura.


Leggi anche: Gravidanza e Coronavirus, il parere dell’ostetrica


Suggerimenti per chi ha dei ragazzi adolescenti:

Ascolta tuo figlio. Lascialo parlare. Dagli il modo e il tempo di esprimersi.

Se gli fai la predica per 10 minuti sul Coronavirus non ottieni nulla da lui, anzi potrebbe allontanarsi ancora di più e chiedere aiuto ai suoi amici “che mi capiscono”.

Stai allora accanto a lui e insieme costruite un dialogo, con pazienza e cura.

Se dobbiamo rimanere tutti chiusi in casa, vince la regola “di necessità virtù”.

Sfrutta questo momento per stare con tuo figlio, prova a metterti nei suoi panni e nella sua età, entra nel suo mondo.

Chiedigli come si usa un’app, quali sono i suoi cantanti preferiti e perché gli piacciono, fai un paragone con i tuoi, chissà che risate potete farvi insieme.

Vedete un film insieme, una volta sceglie uno e una volta l’altro, commentatelo insieme.

Chiedigli di aiutarti nelle tue attività, ma fatelo insieme e magari con un po’ di musica, sarà tutto più divertente.

Non sto dicendo che tutto questo sia semplice.

E’, anzi, tutto molto complesso, è un diverso modo di stare insieme, occorre tanta pazienza e tenacia.

Se proverete però, vedrete che alla fine di tutta questa situazione di crisi qualcosa di buono si è instaurato in famiglia.

Per cui, cari genitori, essere preoccupati in questa situazione è più che lecito, ma non permettete a voi stessi e ai vostri cari di farvi prendere dal panico.

Se così fosse contattate un professionista che può darvi qualche consiglio utile per gestire questo momento di forte ansia.

Andrà tutto bene. Per approfondire:

Consiglio Nazionale degli Ordini degli Psicologi: “L’ordine degli psicologi sul coronavirus: indicazioni per cittadini e psicologi, supporto alle autorità”.  www.psy.it

“Coronavirus: cosa sta accadendo. Linee guida per gli aspetti psicologici ed emotivi”. www.emdr.it

Hai trovato utile questo articolo? Allora condividilo e fallo conoscere ai tuoi amici!