
La pieve di Sant’Angelo in Montespino si trova nel territorio del Comune di Montefortino (Fm).
Di antichissima origine (la prima fonte che la nomina è del 977 DC), la Pieve di Sant’Angelo di Montespino è un gioiello dimenticato del nostro territorio.
E’ considerata il sito religioso più antico e significativo delle Marche, ma non sono molte le persone che oggi la conoscono.
Esplorarla con i bambini è un’esperienza certamente affascinante, che arricchirà grandi e piccoli in un percorso dal grande valore storico e paesaggistico.
L’ha visitata di recente una lettrice di mammemarchigiane.it, Emanuela Ciucaloni, che ha voluto condividere qui la sua esperienza.
Accolgo dunque con piacere il suo racconto.

La Pieve di Sant’Angelo in Montespino
A soli 6 km dal comune di Montemonaco si erge la Pieve di Sant’Angelo in Montespino.
Edificata in epoca longobarda, intorno VI secolo d.C. sui resti di un tempio pagano, venne dedicata a S. Michele Arcangelo.
Della costruzione originaria rimane, però, solo la cripta.
Il complesso attuale è dovuto ad un ampliamento effettuato nell’ XI sec.: l ‘altare fu, infatti, consacrato dal vescovo Ubalrico il 16 Marzo 1064, come testimoniava una lapide, appesa ad una parete, che venne in seguito trafugata.
Tra il XV e il XVI secolo fu eretto il campanile, probabilmente per scopi difensivi.


Come arrivare e cosa vedere
La strada per arrivarvi è alquanto impervia e stretta (attenzione alle buche e agli avvallamenti!) ma ne vale la pena.
La pieve è circondata da un boschetto che i bambini possono divertirsi ad esplorare per poi riposare nella spianata adiacente, ideale per un picnic.
I più coraggiosi potranno tentare di far rintoccare la campana, appendendosi alla catena che penzola dal campanile fino a terra. Serviranno muscoli e determinazione!


Il panorama che si gode dal colle è spettacolare: la vista spazia dai monti Sibillini e, attraverso le colline arriva via via fino al mare e ai Monti della Laga.
A causa del terremoto, però, attualmente la pieve è inagibile, in attesa dei lavori di ristrutturazione.
http://www.beniculturali.marche.it/Ricerca.aspx?ids=67390
E per finire… una leggenda!
Una curiosità: si racconta che dentro la pieve si trovassero 18 colonne, ognuna dotata di potere curativo contro altrettante malattie come mal di testa, mal di denti, mal di ossa etc, etc….
Chi aveva uno di questi disturbi per liberarsene avrebbe dovuto strofinare un un fazzoletto sulla colonna adatta, porlo sulla parte del corpo dolorante, assistere alla messa nella Pieve e recitare il “Padre nostro” per tutta la sua durata.
Età consigliata per la visita
La Chiesa si raggiunge per forza con l’auto, quindi potranno andare anche i bambini più piccoli, ma per apprezzare la visita credo sia meglio per bambini dai 5/6 anni in su.
Se anche tu hai visitato una zona delle Marche che vorresti consigliare ad altre famiglie, mandami il tuo racconto! I più belli saranno pubblicati su mammemarchigiane.it!
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