
Vicino alla città di Jesi (An), lungo il fiume Esino, si torva un angolo di pace immerso nella natura dove trascorrere piacevoli giornate.
La Riserva Naturale Regionale Ripa Bianca è un’oasi WWF per la biodiversità e anche Centro di Educazione Ambientale.
La Riserva è una meta ideale per una gita con tutta la famiglia.
La storia della Riserva Naturale Ripa Bianca
Si fa fatica a credere che un tempo l’area dove si trova la Riserva Naturale Ripa Bianca era addirittura una discarica!
Non solo: lì vicino c’era anche una cava, dove si estraeva la ghiaia con ruspe e camion. Davvero tutt’altro rispetto ad un’oasi naturalistica!
Successe però che intorno ai primi anni ’90, dopo che la discarica fu bonificata e le attività della cava cessarono, una colonia di nitticore si insediò in quelle zone, accanto al fiume.
Le nitticore sono volatili palustri, aironi di medie dimensioni.
Uno dei soci del WWF locale, Sergio Romagnoli, si accorse di questa bella sorpresa e iniziò così una battaglia per la conservazione della colonia di questi uccelli.
La storia è a lieto fine, perché nel 1997 il Comune di Jesi istituì in quella zona un’area didattico naturalistica protetta di circa 18 ettari.
La zona fu data in gestione al WWF Italia e inserita nel sistema nazionale delle Oasi WWF.

Visitare la Riserva Naturale Ripa Bianca
La riserva si trova a due passi dal centro di Jesi ed è a metà strada tra i parchi regionali del Monte Conero e della Gola della Rossa e di Frasassi.
L’oasi si sviluppa lungo le sponde del fiume Esino ed è una delle più importanti zone umide delle Marche.
Al suo interno è stata registrata la presenza di circa 150 specie di uccelli, alcune delle quali a rischio estinzione.
La visita alla Riserva inizia con una passeggiata, adatta anche a passeggini con ruote grandi, che va ad attraversare i diversi ambienti che la caratterizzano.
Lungo il tragitto dei segnali indicano i sentieri e dei cartelli esplicativi spiegano quali specie della flora e della fauna è possibile incontrare.
Due sono le aree umide, dove sono posizionati dei punti di osservazione: l’area umida Carlo Colbasso e la Garzaia.
In entrambe è possibile vedere una grande varietà di uccelli di palude e nella Garzaia, in particolare, si possono ammirare tantissimi aironi cinerini che qui hanno nidificato.
Oltre agli aironi cinerini, che stupiscono per la loro grandezza e maestosità, è facile avvistare garzette, nitticore, aironi guardabuoi, martin pescatori e molti altri uccelli.

Non mancano le anatre e, d’inverno, i cormorani.
In un’altra area della Riserva, sempre lungo il sentiero, è possibile poi anche fare un viaggio nel microcosmo degli insetti.
Un sentiero ad anello è stato infatti predisposto anche con pannelli didattici per conoscere gli abitanti più piccoli del bosco.
Si possono così osservare dal vivo tante varietà di insetti, ma anche piccoli anfibi, nel loro ambiente naturale.



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Il sentiero a piedi nudi
Nell’Oasi Ripa bianca è stato anche allestito un sentiero di barefooting, da percorrere a piedi nudi, lungo circa 300 metri.
Nel percorso si trovano diversi materiali naturali, da scoprire e calpestare rigorosamente a piedi nudi!
C’è poi anche un’area con delle postazioni ginniche, dove stare in equilibrio e delle bacheche interattive sui 5 sensi.
Il sentiero a piedi nudi è adatto a tutte le età.

Informazioni pratiche per la visita
La Riserva Naturale Ripa bianca è aperta al pubblico gratuitamente il sabato e la domenica da ottobre a marzo, poi da aprile a giugno e a settembre.
Il sentiero a piedi nudi è aperto da aprile a giugno e da settembre ad ottobre solo la domenica e l’ingresso è a pagamento.
Dal 1 luglio al 15 settembre la Riserva è aperta solo su prenotazione.
Per tutti i bambini è inoltre disponibile all’ingresso della riserva l’attività “Curiosi di Natura“: una specie di caccia al tesoro nella natura!
Al prezzo di 5 euro (che sono un sostegno alle attività di chi si occupa di curare questo posto unico), ogni famiglia avrà a disposizione una scheda con diverse attività da fare o nell’ambiente boschivo o in quello fluviale.

Nella Riserva sono presenti delle postazioni di sosta con tavoli e panche, ma non è possibile fermarsi a pranzo per un pic nic, perché i cancelli chiudono intorno alle 12, per riaprire verso le 15.
Consiglio di consultare il sito della Riserva per i dettagli esatti degli orari.
Noi non abbiamo però rinunciato al pic nic, perchè poco lontano, sempre in un’area compresa nel territorio della Riserva, è possibile raggiungere il Belvedere Ripa Bianca.
Questa area di circa 1 ettaro è a circa 1 km e mezzo dalla zona visitabile della Riserva e al suo interno ci sono diverse aree pic nic e una terrazza sul fiume Esino.
Per raggiungerla basta inserire il nome “Belvedere Ripa Bianca” su google maps (località Mazzangrugno).

Cos’altro fare a Jesi
L’esperienza alla Riserva può essere abbinata felicemente con una visita alla città di Jesi.
A Jesi, oltre a perdersi tra le vie del centro e ad ammirare le antiche mura tra le meglio conservate di tutta la Regione Marche, si possono fare altre esperienze.
In particolare, con i bambini un po’ più grandi, consiglio il Museo Federico II, che si trova nella piazza a lui dedicata e dove lo stesso imperatore nacque.
Ho descritto qui la visita al Museo Federico II di Jesi.
Sarà poi bello fermarsi a prendere un gelato in uno dei bar del centro o a cenare in uno dei tanti ristoranti ed osterie che servono piatti tipici del territorio.
Meritano poi una visita anche la Biblioteca Planettiana, il Teatro Pergolesi e la Pinacoteca Civica di Palazzo Pianetti.

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