
Il Castello di Roccacolonnalta è un antico maniero dimenticato nel cuore dei Monti Sibillini
Una meta davvero suggestiva per una piccola escursione in famiglia è senz’altro quella alla Roccacolonnalta.
I resti di questo antichissimo castello si trovano nel territorio del comune di San Ginesio, non lontano da Sarnano e si raggiungono con una breve passeggiata nella natura e nel silenzio.
La particolarità di questo posto è quella di essere quasi del tutto dimenticato!
Hai presente quando, nella favola della Bella Addormentata, le fate lanciano un incantesimo, facendo calare il sonno su tutti e facendo crescere un intricato bosco per nascondere il castello del re?
Ecco, alla Roccacolonnalta sembra essere successa la stessa cosa! Nonostante si trovi in un territorio molto frequentato, non sono molti oggi a conoscerlo.
Escursione al castello di Roccacolonnalta con i bambini
Al momento la Rocca è raggiungibile solo a piedi e rappresenta una piacevole e intrigante esperienza da vivere con i bambini più grandi.
Consiglio questa breve escursione a partire da 7-8 anni in su, e con molta attenzione, perché il territorio non è curato né presidiato, inoltre i restauri non sono ancora completati.
La passeggiata è breve, circa un chilometro o poco più dal posto dove si può lasciare l’auto, ma potrebbe essere più lunga se si parcheggia più lontano, come spiegato sotto.
Il sentiero da percorrere è inizialmente imbrecciato, poi si inoltra nella vegetazione, che in alcuni periodi dell’anno potrebbe essere alta.

La Rocca è grande, ma si può aggirare tutta costeggiandola. Le mura sono imponenti e sembra incredibile che si nascondano così bene tra la vegetazione.
Qui i fasti del passato ancora riecheggiano tra le pietre, che nascondono secoli di storia.

Non si può entrare dentro, ma c’è una scala di ferro, servita per i lavori di restauro, che permette di affacciarsi e vedere cosa è stato recuperato.
Si intravedono un pozzo e altre strutture. Attenzione però! La scala non è posta in sicurezza, meglio evitare con i bambini più piccoli.

L’ambiente naturale intorno alla Rocca è caratterizzato da boschi di roverelle, carpini ed aceri, leccete, campi coltivati.
Qui vivono cinghiali, caprioli, volpi, tassi e molte specie di uccelli. Ci sono poi prati incolti conquistati dalle ginestre, dalle rose canine e dai rovi.

Le contrade Rocca e Vallato sono le uniche due porzioni del Comune di San Ginesio comprese nel parco Nazionale dei Monti Sibillini.
Nel cortile e alla base di una delle torri sono stati rinvenuti molti cocci e frammenti di ceramica. Sembra che qui, intorno alla fine del 1500 ci sia stato un grande incendio che distrusse il castello e ne decretò la rovina.
La leggenda del Telaio d’oro
Alcuni anziani del posto hanno riferito una storia fantastica, legata a questo posto.
Si racconta infatti che nei sotterranei del Castello ci sia una fanciulla che tesse ad un telaio d’oro.
I Pollicini, piccoli folletti che vivono nel bosco lì intorno, le procurano la lana da tessere e hanno il compito di vigilare affinché tutti rispettino il tesoro della Natura.
Storia tatta dal lavoro “Il castello di Roccacolonnalta: filature, intrecci, tessiture, rammendi” a cura dell’IC V. Tortoreto di San Ginesio, Scuola primaria via Roma, a.s. 2008-2009.

Come raggiungere la Rocca
La strada da percorrere per raggiungere la Rocca Colonnalta è quella che va verso Sarnano, partendo dall’Abbadia di Fiastra e viceversa.
Dopo aver superato la zona Pian di Pieca, ad un certo punto troverai, sulle destra, le indicazioni per San Liberato (rettilineo lunghissimo, che si nota dalla strada, mentre se segui la strada principale continui verso Sarnano).
Presa la traversa per San Liberato, dopo qualche centinaio di metri ti troverai nella frazione Rocca Colonnalta, prendi a destra, seguendo il cartello che indica la Locanda Rocca Colonnalta (è un b&b).
Puoi anche mettere direttamente questa meta nel navigatore.
Arriverai con la macchina fin davanti al b&b Locanda Rocca Colonnalta, dove dovrai parcheggiare. Se invece vuoi fare una passeggiata più lunga, puoi lasciare l’auto prima.
Da qui prosegui a piedi lungo la strada in salita, costeggiata a sinistra da un piccolo fosso dove scorre l’acqua.
Al pimo bivio, dove c’è una fontanella dell’acqua, gira a destra (non seguire la strada principale) e inoltrati lungo il sentiero meno battuto.
Al successivo incrocio gira ancora a destra (anche qui, non andare sulla strada battuta, anche se ad un certo punto il sentiero quasi non si vede), dopo una cinquantina di metri trovi un altro bivio e stavolta vai a sinistra.
Prosegui e nel frattempo guarda in alto a destra e comincerai ad intravedere la sagoma della Rocca.
Prosegui ancora e girando poi lievemente a destra e scendendo leggermente troverai la salita per il castello, con una sbarra chiusa per evitare che entrino le auto.

Roccacolonnalta, la storia
Già presente nel XII secolo, fu per molto tempo una postazione strategica per la difesa della zona.
Inizialmente Roccacolonnalta fu proprietà dei Signori di Brunforte, di Sarnano, poi intorno al 1330, dopo lunghe contese, passò in mano al Comune di San Ginesio.
Successivamente ne entrarono in possesso i Da Varano di Camerino, passò anche nelle mani di Francesco Sforza tra il 1433 e il 1443 per poi tornare nuovamente sotto San Ginesio.
Ebbe in passato grande interesse strategico e militare (dalla sua posizione domina tutta la vallata circostante), ma perse poi gradualmente la sua importanza tra il 1500 e il 1600.
Molti dei suoi materiali da costruzione, una volta abbandonata, vennero usati per altri edifici, sia per il restauro della Chiesa di Santa Maria di Pieca, sia per le esigenze degli abitanti della frazione vicina.

Roccacolonnalta di origine crociata?
Il castello di Roccacolonnalta, poi, è curiosamente affine ai castelli della Terrasanta, costruiti nel periodo delle Crociate e specialmente con il Krak dei Cavalieri in Siria.
Non ci sono al momento fonti che riferiscono la costruzione di Roccacolonnalta dall’Ordine dei Templari o degli Ospedalieri, ma sicuramente la sua architettura ne ricorda molto la tipologia anche se con dimensioni molto più piccole.
Secondo alcuni si potrebbe dire che chi ha ricostruito Roccacolonnalta abbia copiato lo schema del Castello Siriano, oppure il contrario, come afferma la tesi dell’Architetto Medardo Arduino.

Recupero e rinascita di una fortezza
Il castello sembrava quindi abbandonato al suo destino di degrado, ma nel 2002 fu acquistato da privati, l’archittetto Giuseppe Gentili e Renzo Giannini, che l’hanno voluto salvare dalla distruzione.
L’obiettivo è quello di riscoprire restaurare e riutilizzare a fini culturali e turistici il complesso della Roccacolonnalta.
In progetto c’è ancora la realizzazione di un Centro Culturale Medievale, in quello che resta della Rocca.
Le parti interne ed esterne sono state ripulite con l’assistenza del professor Pio Pistilli, dell’Università “La Sapienza di Roma”, insieme ad alcuni dei suoi studenti di Storia dell’Arte Medievale.
Nel 2010-2011 l’Università Politecnica delle Marche nella persona del Professor Fabio Mariano, ha intrapreso ulteriori indagini insieme ad alcuni studenti del corso di restauro.
Oggi la Rocca Colonnalta non è ancora stata ercuperata del tutto, ma è stata salvata dalla distruzione e si erge, maestosa, nello splendido scenario delle colline circostanti.

Per saperne di più visita il sito web della Rocca
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