procreazione medicalmente assistita

Diventare mamma con la Procreazione Medicalmente Assistita è ormai una pratica sempre più diffusa

Procreazione Medicalmente Assistita o PMA: un’altra mamma marchigiana racconta la sua esperienza

Il numero delle donne che ricorre alle tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita, come è noto, è sempre più in aumento.

Anche nelle Marche moltissime mamme sono riuscite ad avere i loro figli grazie ai progressi della scienza, coronando sogni che cominciavano a disperare.

Spesso però si ha ancora qualche remora a parlarne, ma in realtà le donne che ricorrono alla PMA sono coraggiose e determinate, anche se possono sentirsi talvolta sole.

Il percorso per affrontare la PMA è certamente faticoso e può mettere in discussione le scelte di una intera vita, per questo la condivisione dei racconti di chi ci è passata può essere un sostegno non indifferente per molte future mamme.

Ecco quindi una nuova esperienza di un’altra mamma marchigiana che ha affrontato il difficile percorso della Procreazione Medicalmente Assistita.

Il suo nome non verrà citato per rispetto alla sua privacy.


PMA dopo due anni senza risultati

Io e mio marito abbiamo iniziato a cercare un figlio quando avevo 30 anni io e 34 lui.

Dopo piú di 2 anni senza risultati abbiamo deciso di rivolgerci al centro PMA del Salesi di Ancona, quindi ho iniziato questo percorso a 32 anni.

Dopo una serie di esami mi hanno diagnosticato un ovaio policistico e abbiamo iniziato così questa esperienza così importante per la nostra vita.

Abbiamo inizialmente fatto una prima stimolazione per IUI (Inseminazione Intrauterina), ma senza risultati.

Abbiamo poi riprovato altre due volte sempre con la IUI, ma pur essendo riusciti a procedere con l’inseminazione le beta erano sempre negative.

Il professore a cui ci eravamo rivolti allora ci propose la FIVET, preceduta da altre analisi, tra cui le genetiche, per escludere ulteriori problemi.

In totale al Salesi abbiamo fatto 3 pickup (con relativi bombardamenti di ormoni) ma venivano salvati solo uno, al massimo due ovociti, che sono sempre stati impiantati da freschi, ma anche in queste occasioni non hanno mai attecchito.

Ad ogni risultato di beta negative il mio sconforto era sempre maggiore e le stimolazioni ormonali ledevano fortemente il mio umore.

procreazione medicalmente assisstita un racconto

Cambiamo centro per la PMA

Dopo tutti questi fallimenti abbiamo deciso di fare un ultimo tentativo usando tutti i nostri risparmi, rivolgendoci ad un centro privato per la PMA a Roma.

Lì siamo stati seguiti molto bene e le attenzioni che ci hanno dato ci hanno convinto a continuare, nonostante le tante alzatacce per raggiungere Roma in mattinata.

Dopo una nuova ulteriore stimolazione sono riusciti a salvare solo tre ovociti, che abbiamo deciso di impiantare tutti, sperando che almeno uno rimanesse con noi!

Dei tre, due hanno attecchito, ma uno alle 6 settimane era fermo, mentre l’altro é nato il 10/11/2021 dopo 6 anni di tentativi!

La gravidanza non é stata facile e ho avuto un parto prematuro dopo 6 settimane di ricovero in ospedale, ma fortunatamente la mia piccola gioia sta bene ed ora é con noi.

Alle coppie che vogliono seguire questo percorso voglio solo dare un avvertimento: il percorso é duro, sia fisicamente, ma soprattutto emotivamente, però se ci si crede i miracoli possono avvenire!


Sempre a proposito di PMA leggi anche: 

Procreazione medicalmente assistita (PMA): la testimonianza di una mamma

Diventare mamma grazie alla PMA, un sogno che si avvera

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